Proclamato lo stato di agitazione alla Mezzacorona Sca
La protesta è rivolta alla indisponibilità della Dirigenza a riconoscere ai dipendenti un adeguato livello salariale
La Flai Cgil e la Fai Cisl, unitamente alle rispettive RSA, si sono viste costrette a proclamare lo stato di agitazione in Mezzacorona Sca.
Tale decisione è maturata alla luce della indisponibilità della Dirigenza a riconoscere ai dipendenti un adeguato livello salariale e delle corrette relazioni sindacali.
Ricordiamo che l'Azienda vanta un marchio riconosciuto a livello internazionale, che è uno dei maggiori Gruppi del settore vitivinicolo italiano e che dichiara fatturati in crescita con liquidazioni importanti ai soci.
Mezzacorona è retta dal vice presidente della Federazione Trentina delle Cooperative, Rigotti, ma, in spregio ai valori cooperativistici che la dovrebbero distinguere, applica ai propri dipendenti un contratto di lavoro meno favorevole rispetto a quello previsto dalla stessa Federazione.
Da anni, infatti, la contrattazione di secondo livello è bloccata e l’azienda disattende la norma che riconosce ai lavoratori privi di tale tutela un elemento economico aggiuntivo.
Giorgio Fracalossi, neo presidente FTC, ha dichiarato che «Le nostre imprese devono avere attenzione per il bilancio, i conti devono quadrare, ma il nostro obiettivo era e rimane quello di fornire buoni servizi e buon lavoro a beneficio di tutta la comunità».
I lavoratori iscritti alla Flai Cgil e alla Fai Cisl non capiscono però dove sia andato a finire lo spirito cooperativistico della loro azienda: nel nostro caso, dicono, chi crede nel proprio lavoro, nella professionalità, nel mondo cooperativo, ma soprattutto nel dialogo costruttivo tra impresa, lavoratori e soci viene messo in disparte e a tacere da dirigenti che invece di guardare al futuro hanno mentalità e approcci simili a quelli del medioevo.
Da mesi le OOSS stanno tentando di costruire un contratto aziendale che superi l'annosa abitudine di Mezzacorona di premiare solo talune persone sulla base di simpatie: è giunta l'ora di cambiare e costruire un contratto che valorizzi le competenze, le professionalità e la dedizione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che con il loro contributo hanno portato Mezzacorona a raggiungere i risultati di mercato che vanta.