Il Prosecco sfonda anche in Francia – Di Giuseppe Casagrande
Nel 2021 si è registrato un vero e proprio boom con oltre 25 milioni di bottiglie importate. Al primo posto figurano sempre gli Usa, poi Gran Bretagna e Germania

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Sono lontani i tempi in cui, nella guerra delle bollicine, era impensabile varcare la frontiera francese per gli spumanti italiani, schiacciati dallo Champagne e da un certo sciovinismo tipico dei cugini transalpini.
Ma le cose sono cambiate: il Prosecco ha sfondato anche sul mercato francese.
E a conferma della sua popolarità basti dire che la parola «Prosecco» è entrata a pieno titolo anche ne «Le Petit Robert», il più celebre dizionario francese.
Veniamo alle cifre: dai 16 milioni di bottiglie del 2019 si è passati ai 20 milioni del 2020, per attestarsi nel 2021 sopra le 25 milioni di bottiglie importate con un balzo spettacolare del 26%.
Un vero e proprio boom che colloca la Francia al quarto posto nella classifica dei principali importatori di Prosecco, dopo Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, con una quota del 5,7% dell’export complessivo, quota che rappresenta ormai l’80% dell’intera produzione di Prosecco Doc (627 milioni di bottiglie nel 2021, di cui 71,5 milioni di Prosecco Doc Rosé).
A questi 627 milioni di bottiglie vanno aggiunti i 123 milioni di bottiglie Docg (Conegliano, Valdobbiadene, Colli Asolani) per un totale di 750 milioni di bottiglie. Un record.
Numeri che, come è facile immaginare, rendono fondamentale il presidio del mercato francese, a partire dalla prima grande fiera internazionale dall’inizio della pandemia: il «Wine Paris & Vinexpo Paris» con una degustazione comparata di Prosecco e Prosecco Rosé, guidata dal Master of Wine francese Dominique Laporte.
Si è brindato con le bollicine tricolori di Astoria, De Stefani, La Marca, Le Contesse e Montelvini.
«A Parigi eravamo in ottima compagnia – ha dichiarato soddisfatto il presidente della Doc Prosecco Stefano Zanette – con noi vi erano altre prestigiose Denominazioni francesi e italiane, e alcune realtà rappresentative delle migliori produzioni internazionali.
«Con gli amici e colleghi francesi abbiamo – ha aggiunto – un ottimo rapporto di amicizia e di proficua collaborazione.
«Confidiamo che questo incontro diventi il simbolo della ripartenza delle attività fieristiche, portando un‘iniezione di fiducia al nostro settore e soprattutto agli operatori dell’indotto.»
Giuseppe Casagrande - [email protected]