Trump ha deciso: del futuro della Terra non gliene importa nulla

In una conferenza stampa ha annunciato al Mondo di rigettare l'Accordo di Parigi. «America First»: i soldi di oggi valgono più della vita di domani

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Trump l’aveva promesso e ha mantenuto la parola: ritira gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi.
In un discorso di una trentina di minuti, pronunciato in diretta davanti alle televisioni, ha annunciato al mondo che l’Accordo di Parigi sul clima, firmato da 195 nazioni, non può essere accettato dagli USA perché troppo penalizzante.
Ha spiegato quanto guadagnerà di più l’America senza le pastoie di Parigi, enunciando miliardi di PIL in più e milioni di nuovi posti di lavoro.
Poi ha accusato Cina e India di aver ottenuto dall’Accordo di Parigi condizioni favorevoli solo per loro e a danno degli Stati Uniti.
Insomma, dicendo che il trattato va rivisto completamente, Trump ha girato le spalle al Mondo e al suo futuro.
 
Ovviamente il presidente americano ha attirato le critiche di tutto il mondo, ad esclusione di Siria e Nicaragua, gli unici due paesi che non avevano voluto sottoscrivere il patto di Parigi sul Clima.
In primis Macron ha telefonato a Trump per dirgli che il trattato non è negoziabile.
Italia, Francia e Germania hanno emesso un breve comunicato congiunto: «Rammarico per la decisione.»
Obama ha dichiarato che «l'Amministrazione Trump si sta unendo a una piccola manciata di nazioni che rifiutano il futuro».
Cina e India si sono schierate contro Trump. Sicuramente l’accordo di Parigi favoriva i due giganti asiatici, ma non c’è proporzione tra le disponibilità tecnologiche del Mondo Occidentale e quelle dei paesi Emergenti.
Anche il mondo imprenditoriale si è ribellato alla pragmatica decisione americana, perché in questa maniera gli USA fanno concorrenza sleale.
 
Secondo gli osservatori mondiali, l’accordo di Parigi non prevede la possibilità di uscita. Il che significa che gli USA si troveranno da soli, isolati dal Mondo.
Trump, prevedendo questa reazione, si era affrettato a dire che il suo Paese è autosufficiente e che potrà fare a meno di tutti.
Junker ha ribattuto che il vuoto lasciato dagli USA verrà presto occupato da altri paesi. È una storia che si ripete: al Mondo c’è sempre qualcuno che pensa di poter fare a meno degli altri.
Infine c’è chi ha fatto notare che il rigetto dell’intero accordo di Parigi richiederà tempi che vanno più in là del mandato presidenziale di Trump. Ma questo nell’ipotesi che non riesca a ottenere il secondo mandato.
Insomma, il populismo di Trump si sta dimostrando dannoso anche se sta andando in porto per una piccola percentuale rispetto ai programmi annunciati in campagna elettorale.