Alpini: presentato a Treviso il logo dell’adunata 2018 di Trento
Mellarini: «Per la prima volta non viene utilizzato un simbolo di significato militare»

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In piazza Duomo a Treviso, sullo stand allestito da Trentino Marketing e Azienda Turismo di Trento da stamane sventola il vessillo con il logo dell’Adunata che, fra un anno esatto, chiamerà a Trento oltre mezzo milione di Alpini.
Il logo e gli ideali che lo hanno ispirato (per gli Alpini sarà l’adunata della pace e della riconciliazione) sono stati illustrati e commentati nei vari interventi.
Nell’ordine hanno parlato il sindaco di Treviso Manildo, il vicesindaco di Trento Biasioli, l’assessore della Provincia Autonoma di Trento Mellarini, il presidente della Sezione ANA di Trento Pinamonti, il presidente del comitato organizzatore Trento 2108 (in sigla COA) Genovese, il presidente dell’ANA Favero, e, per illustrare la genesi e il significato del logo, il vicepresidente della Sezione ANA di Trento Frizzi.
Il logo dell’Adunata Trento 2018 ha certamente un grande impatto poiché è, da un certo punto di vista, innovativo per il mondo alpino e riveste – secondo l’autore – le caratteristiche che si erano poste all’attenzione: l’idea di pacificazione all’esito del centenario (ecco la colomba), il richiamo alla penna (che è anche coda della colomba) ed il simbolo numerico dell’adunata (91).
Il nome della città di Trento è disegnato ispirandosi alla tecnica futurista di Depero.
Entusiastica l’accoglienza per un’opera grafica, forse capolavoro, che ricorda come in un mondo segnato da inimicizie, guerre ed altro, gli Alpini non sono per la guerra o le contrapposizioni, ma sono per le regole (la penna è il simbolo in tal senso) e memori di quanto è accaduto in passato diffondono la pace.
Tutto questo è stato più volte sottolineato accade ed accadrà a Trento, nel 2018, cent’anni dopo la fine della guerra che il papa Benedetto XV definì un'inutile strage.Nel corso della conferenza stampa è stata anche presentata la CARD ADUNATA TRENTO 2018, acquistabile dal prossimo settembre, che include la libera circolazione su tutti i trasporti pubblici della provincia di Trento, compresi i treni sulle tratte Trento-Bolzano-VeronaBassano, oltre ad un ingresso per ognuno dei musei, castelli e attrazioni culturali convenzionati in Trentino.
Splendide anche le cartoline «Aspettando Trento 2018» che offrono seducenti inquadrature del Trentino turistico sempre unite però al messaggio di pace identificato dalla colomba.
«Una scelta particolare – ha detto l’assessore Tiziano Mellarini – perché per la prima volta nelle adunate non viene utilizzato un simbolo di significato militare ma bensì qualcosa di diverso.
«Una scelta legata al centenario della grande guerra, di certo, ma anche alle tante situazioni di conflitto che ancora oggi esistono nel mondo e talvolta sono quasi sconosciute.
«Questo è peraltro il messaggio che vogliamo lanciare con l’adunata di Trento, ed è per certi versi la storia stessa della nostra città che ci porta su questa via.
«Basti ricordare il ruolo che la città del Concilio ha avuto nelle vicende della prima guerra mondiale, dovuto in primo luogo alla particolare posizione geografica di terra di confine – che ha accomunato tutto il Trentino – con la presenza di un’estesa linea di fronte che ha portato a gravi conseguenze a livello di devastazioni, sfollati e grandi sofferenze per la popolazione, con famiglie intere che sono state divise tra Impero e Italia.»
«Soddisfazione viene espressa anche dal presidente della Provincia Ugo Rossi, che ringrazia l'ANA per il suo costante impegno nel cammino di pacificazione che tende a superare le divisioni e la nefasta contrapposizione fra vincitori e vinti, dando evidenza, già nel logo che accompagnerà l'Adunata di Trento, a questo sforzo al quale le istituzioni non faranno venire meno il loro convinto sostegno.»
Dal nostro punto di vista, possiamo anche noi apprezzare il morfing ideale tra l’aquila di Trento e la colomba della pace. La penna degli alpini si visualizza nella coda della colomba e, trattandosi del centenario della fine della Grande Guerra la scelta è appropriata.
Per contro non vediamo simboli della città e si legge poco la cifra «1» di 91. La penna alpina poteva vivere anche in una Uno scritta alta come il «9»,
Il lettering ispirato al Depero è piacevole, leggibile e storicamente azzeccato. Bellissima la «ª» maiuscola di 91esima, perché è riconoscibile come firma dell'artista. Anche se in pochi lo collegheranno al futurista trentino, vivranno inconsciamente la cultura trentina dei 100 anni che sono trascorsi dal 1918 a oggi.
Nell’insieme, dunque, la semplicità sarà vincente e il simbolo della pace nella penna potrebbe mettere fine alle sterili discussioni che ancora accendono gli animi sulla Prima Guerra Mondiale.