Rotary e Poliomielite – Di Luciana Grillo

Intervista all’avvocato trentino Vittorio Cristanelli che illustra il progetto «Polio plus»

>
In occasione della Giornata Internazionale per l’eradicazione della poliomielite (il prossimo 23 ottobre), il Rotary International, che da anni persegue il progetto «Polio plus», si propone a noi attraverso l’avvocato trentino Vittorio Cristanelli - Assistente del Governatore - che ha accettato di presentare i service del Distretto 2060 e di illustrare il progetto Polio plus.

Avvocato, può dirci in breve cos’è un Service-Club e in particolare quali sono fini e mission del Rotary International?
«Lo scopo del Rotary International e dei Club che lo costituiscono, consiste nel diffondere il valore del servire, promuovendo e sviluppando relazioni amichevoli fra i propri soci, informando ai principi della più alta rettitudine l’attività professionale e imprenditoriale di questi e riconoscendo la dignità di ogni occupazione utile alla società quale mezzo di servizio alla collettività, orientando l’attività privata, professionale e pubblica dei soci secondo l’ideale del servire, facilitando la comprensione reciproca, la cooperazione e la pace nel mondo, favorendo, infine, l’inserimento e la partecipazione dei giovani nelle attività di lavoro e di servizio.
«Il Rotary International, nato a Chicago nel 1905, oggi è presente in tutto il mondo, in oltre 200 Paesi, con circa 34.000 Club e 1.200.000 soci. È la prima organizzazione non governativa di servizio al mondo e l’unica ONG che siede come membro permanente all’assemblea dell’ONU; è composta da uomini e donne provenienti da settori diversi della società civile, ma accomunati dal desiderio di contribuire ad un miglioramento della società.
«I rotariani si riuniscono ogni settimana, a pranzo, a cena, davanti ad una tazza di caffè ed oggi anche on line (nel caso degli e-club) per discutere dei bisogni più urgenti della loro zona e trovare il modo migliore per farvi fronte; per rafforzare le proprie doti professionali e di leadership; per trovarsi tra amici e conoscere nuove persone.
«L’etica rotariana, cioè i principi ispiratori che dovrebbero guidare l’attività professionale ed in genere il comportamento di ogni rotariano, può essere riassunta nelle quattro domande: Ciò che penso dico o faccio: 1) risponde a verità; 2) è giusto per tutti gli interessati; 3) promuoverà la buona volontà e migliori rapporti di amicizia; 4) sarà vantaggioso per tutti gli interessati?»
 
Quanti club ci sono in Italia e quanti nel Triveneto?
«Nel Triveneto sono presenti 87 Club, più un e-Club, ovvero un Club caratterizzato dalle riunioni on line dei propri soci; in Italia sono presenti circa 800 Club per un totale complessivo di circa 42.000 soci effettivi.»
 
Qual è il Suo ruolo di Assistente del Governatore? e quali sono i club di cui Lei si occupa?
«Per rispondere compiutamente alla domanda, devo premettere che l’organizzazione del Rotary è formata dal Club e dal Distretto; ogni Distretto raggruppa alcune decine di Club e corrisponde normalmente ad un’ area geografica determinata da un punto di vista amministrativo (regioni o province o stati); nel nostro caso (Trentino Alto Adige) apparteniamo al Distretto 2060, formato dal Triveneto; per ogni Distretto viene annualmente nominato un Governatore, che ha il compito di coordinare l’attività dei Club del Distretto con le linee guida del Rotary International, ogni anno proposte dal Presidente Internazionale, figura di riferimento a livello mondiale, dell’associazione. Normalmente, tutte le cariche sono annuali, anche quella del Presidente Internazionale.
«L’Assistente del Governatore ha il compito di coadiuvare il Governatore nel coordinamento dei Club con il Distretto e con le attività proposte ogni anno dal Distretto; è chiaro che un Governatore che resta in carica solo 12 mesi difficilmente può conoscere in maniera approfondita ciascuno degli 87 Club del Distretto e per questo è coadiuvato dagli Assistenti; personalmente, seguo 7 Club, ovvero Trento, Trentino Nord, Valsugana, Rovereto, Riva del Garda, Rovereto Vallagarina, Fiemme e Fassa.»
 
A proposito di «Polio plus», a che punto siamo nel mondo con la polio?
«È forse il programma di service più noto del Rotary International; sicuramente quello nel quale il Rotary ha investito più denaro; è attivo da trent’anni, con oltre due miliardi di bambini vaccinati nel mondo e mira ad eradicare completamente la poliomielite dal pianeta; è sicuramente un progetto ambizioso, che negli anni ha ottenuto risultati fondamentali, l’ultimo dei quali è stata la dichiarazione polio free della Nigeria, ultimo Stato africano a raggiungere l’obiettivo, che consente di dichiarare l’Africa libera dalla polio.
«Attualmente, in due Stati la polio è ancora presente: Pakistan e Afganistan. Purtroppo le vaccinazioni dei bambini in questi due Paesi sono fortemente osteggiate dai movimenti estremisti islamici, che un paio di anni fa hanno pure assassinato alcuni volontari (per lo più donne) che stavano somministrando i vaccini alla popolazione.
«Recentemente, sono stati denunciati due casi in Ucraina, segno evidente che non possiamo ancora considerare sconfitta la malattia e che non si può abbassare la guardia; bisogna continuare a vaccinare, anche nei Paesi dichiarati esenti da tempo.»
 
Quale service è stato proposto dal Governatore per il 2015-2016?
«Più d’uno: un progetto di microcredito denominato Rotary per il lavoro che si rivolge a persone che hanno desiderio di sviluppare attività imprenditoriali ma che si trovano in situazione critica dal punto di vista bancario; un altro progetto è quello relativo alla sensibilizzazione delle famiglie verso la vaccinazione delle giovani donne contro il papilloma virus, responsabile in Italia del decesso di circa 1.800 donne all’anno per cancro al collo dell’utero.
«La vaccinazione è gratuita, ma viene vaccinato soltanto il 10% circa delle ragazzine in età prepuberale (è necessario che la vaccinazione venga fatta in tale età perché diversamente non è efficace).»
 
I Suoi club seguiranno le indicazioni del Governatore?
«Speriamo che lo facciano tutti… ogni club ha la propria storia, i propri progetti da sviluppare, la propria autonomia, ma è opportuno che vi sia condivisione diffusa rispetto ai service proposti dal Distretto.»
 
In conclusione, crede che nel nostro mondo globalizzato i club service abbiano ancora un senso?
Posso darle una risposta sicuramente affermativa e due motivazioni, molto diverse tra loro: la prima, più concreta, è che questo tipo di organizzazione favorisce notevolmente la conoscenza reciproca delle rispettive professionalità dei soci e le relazioni interpersonali, non necessariamente mirate allo sviluppo dei rapporti professionali, ma comunque importanti per sviluppare il confronto di nuove idee, nuove amicizie, nuove attività, nuovi pensieri; la seconda, più idealista, è che il Rotary consente di fare qualcosa di concreto a quelle persone che continuano a vedere il mondo non per quello che è ma per come potrebbe essere e non hanno ancora abbandonato l’idea di riuscire, un poco alla volta, a cambiare in meglio le cose.»
 
Luciana Grillo