L'albero di Natale delle «ballerine» – Di Laura Silva

Gli aeroporti, a Natale, sono un via vai non solo di gente pronta a volare verso i propri cari, tra luci, decorazioni, aria frenetica e alberi di Natale...

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A Londra, all’aeroporto di Heathrow, dinanzi ad uno dei frequentatissimi terminal, ci sono alcuni alberi di Natale molto speciali.
Alberi di ballerine bianche, che in realtà, in Inghilterra, sono una sottospecie, la ballerina nera (foto).
Arrivano al tramonto, a centinaia, e vi restano fino alle prime luci del giorno, quando tornano nelle campagne circostanti per alimentarsi.
Nelle notti più gelide, le ballerine che affollano questo particolare roost (dormitorio) superano i 3mila esemplari.
Ma perché le ballerine, che durante la stagione riproduttiva conducono vite solitarie, in inverno si riuniscono in gruppi così numerosi?
La prima ragione sono i predatori: più numeroso è il gruppo, più efficace la difesa delle ballerine dal loro eventuale assalto.
La seconda ragione è il freddo, o per meglio dire il caldo: stare assieme, in tanti, significa riscaldarsi a vicenda.
 
In questo senso, l’aeroporto di Heathrow dà una bella mano alle nostre ballerine, con i suoi gradi di temperatura in più rispetto agli spazi aperti e il calore delle tante luci di Natale.
Ma c’è dell’altro.
Si è infatti notato come le ballerine utilizzino il tempo passato nei dormitori per socializzare e acquisire informazioni sui posti migliori dove trovare il cibo.
Spesso, gli individui che per primi fanno ritorno al dormitorio sono coloro che hanno mangiato a sufficienza. Seguirli, la mattina successiva, può quindi rappresentare un’opportunità anche per chi ha avuto meno fortuna.
Ecco dunque il perché, di questi specialissimi alberi di ballerine. Strategie di sopravvivenza, che regalano spettacoli festosi di voli e movimento.
Se dunque dovesse capitarvi di passare per Heathrow, magari quando si avvicina Natale, non mancate di dare un’occhiata fuori. Quelle che vedrete potrebbero non essere luci intermittenti ma ballerine, ballerine bianche in una notte d’inverno.
 
Di Laura Silva
(Lipu - Lega Italiana Protezione Uccelli)