Ci ha lasciati Bob Hoskins, il detective di Roger Rabbit

Il popolare attore e regista aveva 72 anni e sarà ricordato soprattutto per la sua bellissima parte nel film Chi ha incastrato Roger Rabbit

Bob Hoskins, all'anagrafe Robert William Hoskins Jr, era nato a Bury St. Edmunds, nel Suffolk (GB), il 26 ottobre del 1942, figlio di Robert William Hoskins Sr., un contabile ed ex-camionista, e di Elsie Lillian Hoskins (nata Hopkins), cuoca ed insegnante d'asilo.
All'età di due anni si stabilì con i genitori presso Finsbury Park (Londra). Abbandonati gli studi all'età di 15 anni con un O-Level, Hoskins si mantenne attraverso lavori saltuari quali il facchino, il camionista, il pulitore di vetri, l'assistente idraulico, il pompiere ed il mangiatore di fuoco in un circo, fino a quando non entrò, come marinaio, nella marina mercantile norvegese.
Nel frattempo frequentò un corso triennale di ragioneria, che però non portò mai a termine.
 
All’età di 25 anni, accompagnando un amico a un provino, fu scelto per una piccola parte in una produzione teatrale.
Durante il corso di perfezionamento, un agente gli consigliò di continuare la strada della recitazione ed organizzò diversi provini per lui.
Iniziò così a calcare le scene dapprima come sostituto e in seguito come attore a tutti gli effetti, recitando in teatri come il London's Royal Court e il National Theatre, entrando poi a far parte di fatto della Royal Shakespeare Company.
Iniziò la carriera cinematografica con una piccola parte nel film «Al fronte» del 1972 e tre anni dopo ricoprì il suo primo ruolo da protagonista nel film «Il pornografo» (Inserts), affiancando un giovane Richard Dreyfuss.
Ma è nel 1980, con la brillante interpretazione del gangster londinese Harold Shand in «Quel lungo venerdì santo» (The Long Good Friday), che Hoskins cattura l'attenzione della critica.
 
Dopo aver interpretato il manager di una rock band nel film Pink Floyd «The Wall» (1982), veste i panni di George, un ex-galeotto riciclatosi autista al servizio di Simone, una prostituta nera d'alto bordo, di cui ben presto si infatuerà, nella pellicola di Neil Jordan «Mona Lisa» (1986). Grazie a quest'intensa interpretazione vince il Golden Globe, il BAFTA e il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes, oltre a conseguire una nomination per il Premio Oscar al miglior attore protagonista.
Fu contattato all'ultimo come sostituto per il film «Gli intoccabili» se Robert De Niro avesse deciso di non interpretare Al Capone. Quando De Niro accettò la parte, il regista Brian De Palma spedì a Hoskins un assegno di 20.000 sterline con l'appunto «Thank You», e Hoskins rispose immediatamente, scrivendo a De Palma di chiamarlo sempre nei film in cui non voleva la sua presenza.
 
La notorietà internazionale arriverà però soltanto nel 1988 grazie ad un ruolo comico, quello dell'investigatore privato Eddie Valiant in «Chi ha incastrato Roger Rabbit» (Who Framed Roger Rabbit) di Robert Zemeckis, in cui recita accanto a diversi protagonisti del mondo dell'animazione.
Capace di destreggiarsi egregiamente sia in ruoli drammatici e duri «da gangster» sia in ruoli comici, prende parte a diverse pellicole quali «Cotton Club» di Francis Ford Coppola (1984), «Brazil» di Terry Gilliam (1985), «Un fantasma per amico» (Heart Condition) (1990), «Sirene» (Mermaids) (1990) a fianco di Cher e Winona Ryder, «Hook - Capitan Uncino» (Hook) (1991) al fianco di Robin Williams, Dustin Hoffman e Julia Roberts, «Super Mario Bros» (1993), ove interpreta l'eroe dell'omonima serie videoludica, «Piccolo dizionario amoroso» (The Sleeping Dictionary) (2002), «La fiera della vanità» di Mira Nair (Vanity Fair) (2004), e «Lady Henderson presenta» (Mrs. Henderson Presents) (2005) per il quale ottenne la candidatura al Golden Globe come miglior attore non protagonista.
 
Impersonò Lavrentij Pavlovič Berija ne «Il proiezionista» (The Inner Circle) del regista russo Andrej Končalovskij, J. Edgar Hoover nel film «Gli intrighi del potere» (Nixon) di Oliver Stone (1995), Nikita Sergeevič Chruščёv ne «Il nemico alle porte» (Enemy at the Gates) di Jean-Jacques Annaud (2001) e il professor Challenger nel film TV «Il mondo perduto» (The Lost Word) (2001).
Nel 1995 si cimentò nel doppiaggio con il film d'animazione Balto, ricoprendo il ruolo dell'oca russa Boris.
Nel film «Ventiquattrosette» (Twentyfourseven) (1997) interpretò Alan Darcy, un ex-pugile che, con l'intento di allontanare dalla microcriminalità i giovani di una piccola cittadina inglese nell'era della Thatcher, apre un piccolo centro di boxe, ruolo che gli valse l'European Film Awards per il miglior attore.
Nel 2005 viene candidato al Razzie Awards al peggior attore non protagonista per la sua interpretazione di Odino in «The Mask 2».
Nel 2006 presta la propria voce al cane Winston nel film «Garfield 2» (Garfield: A Tail of Two Kitties) e, nello stesso anno, partecipa al film «Hollywoodland» nel ruolo dell'influente e cinico produttore privo di scrupoli Eddie Mannix.
 
Anche attivo sul versante televisivo, Hoskins ha preso parte ad alcune fiction italiane di grande successo come «Il Papa buono», dove interpretava la figura di Papa Giovanni XXIII, «Io e il Duce», nel quale veste i panni di Benito Mussolini, e «Pinocchio» di Alberto Sironi nel quale ricopre il ruolo di Geppetto.
La sua ultima apparizione sugli schermi risale al 2012 nel film «Biancaneve e il cacciatore», dove interpreta Muir, uno dei sette nani.
Dopo di ciò ha annunciato l'abbandono al mondo del cinema, a seguito della scoperta di essere affetto dal morbo di Parkinson.
 
Ebbe due figli dal primo matrimonio e due dalla seconda moglie. Era ateo e comunista.
Il 9 agosto 2012 Bob Hoskins annunciò ufficialmente il suo ritiro dal mondo dello spettacolo dopo aver scoperto, l'anno precedente, di essere malato di Parkinson; sulla propria esperienza della malattia, il suo agente affermò: «Bob Hoskins vuole annunciare che si ritirerà dalla recitazione dopo aver appreso di avere il morbo di Parkinson l'autunno scorso».
«Vuole ringraziare tutte le grandiose e fantastiche persone con cui ha lavorato negli anni e tutti i suoi fan che lo hanno sostenuto durante la sua straordinaria carriera.
«Bob ora intende ritirarsi e stare con la sua famiglia e spera che la sua privacy verrà rispettata in questo periodo.»
È morto il 29 aprile 2014 in Inghilterra a Bury (dove era nato) a causa di una fatale polmonite.
 
Si ringrazia Wikipedia per le informazioni e le fotografie.
La foto che segue non è stata scattata da Bob Hoskins.