La leggenda del favoloso Django Reinhardt mercoledì 30 novembre

Lo spettacolo musicale di Paolo Sassanelli porta una ventata di jazz anche nella stagione di prosa del Teatro di Pergine

>
Django Reinhardt è una leggenda, una vera leggenda della musica swing, del jazz e del popolo zigano.
Un mito che incarna pienamente con la storia della tradizione musicale Manouche, l'etnia zingara che si muove tra la Francia, il Belgio e la Spagna.
«In questo spettacolo noi raccontiamo le gesta di un eroe che con sole tre dita cambiò la storia della musica...», scrive Paolo Sassanelli.
Un turbinio di musica, canzoni,foto, che attraversano un'epoca.
Dalla Parigi degli anni Venti, che vive les annes folles, piena com'è di americani e russi che scappano gli uni dal proibizionismo, gli altri dalla rivoluzione del 1917, portando con sé la loro musica, fatta di jazz e balalaika; alla guerra, all'occupazione nazista, all'arrivo degli alleati.
Un viaggio, con gigantografie riprodotte sul palco, tra caffè e cabarets, tra strade, faubourgs, e immancabili femmes fatales. 
 

 
Luciano Scarpa introduce ogni tappa con i suoi divertenti commenti; le quattro attrici, davvero credibili, danzano, cantano e riempiono di «divertissement» la scena, vestite alla Josephine Baker; la musica, con le corde dell'orchestra Musica da ripostiglio, ci accompagna instancabile, avvolgente,travolgente, dirompente, per avvicinarci alla magia della leggenda di Django.
Nel nuovo spettacolo, Familie Flöz, ispirandosi alla figura archetipica del profugo, insegue il bagliore effimero di quell'utopia che vuol garantire a tutti una casa ed è destinata a fallire.
Le maschere immobili e i pupazzi inanimati incontrano figure dal volto scoperto.
Questo gioco visivo trova espressione in una cacofonia di lingue che si rifà alla forma del Grammelot.
Le immagini sono continuamente interrotte da queste figure grottesche ed esagerate.
«In questo spettacolo noi raccontiamo le gesta di un eroe che con sole tre dita cambiò la storia della musica...», scrive il regista Paolo Sassanelli. Ma si tratta anche del racconto di un viaggio meraviglioso tra caffè e cabarets, tra strade, faubourgs, e immancabili femmes fatales nella Parigi degli anni Venti.