La Corte suprema indiana concede un proroga al marò Latorre

Resta la confusione istituzionale dello Stato del Kerala che non si dà per vinto

Come avevamo scritto lo scorso 1° gennaio (vedi), un giornale di Calcutta parlava di una segreta trattativa in corso tra lo Stato Italiano e quello Indiano per trovare una soluzione mediata fra i due paesi per far sì che i Marò Girone e Latorre potessero tornare a casa prima che il Tribunale internazionale del mare esprimesse una propria sentenza.
Trattandosi di una trattativa segreta, avevamo espresso il timore che la pubblicità della notizia avrebbe generato gli anticorpi sufficienti a mandare a monte tutto.
E difatti il governatore del Kerala ha espresso pubblicamente una protesta ufficiale nei confronti di qualsiasi soluzione che faccia evitare il processo ai due militari italiani.
Secondo il governatore, i due marò «vanno processati in India in quanto hanno commesso un crimine sul territorio indiano». Come sappiamo, lo scontro a fuoco è avvenuto in acque internazionali, tanto vero che sarà il Tribunale internazionale del mare a decidere in proposito.
Oggi, tuttavia, la Corte Suprema di Nuova Dehli ha concesso al fuciliere di marina Massimiliano Latorre la proroga alla licenza per motivi di salute.
Le trattative dunque continuano, ma resta la vergogna di uno stato in cui il potere esecutivo si permette di interferire in questioni di natura giudiziaria.