Cassa Rurale di Pinzolo: presentato il bilancio 2015
Il risultato economico attivo della gestione è stato sacrificato per incrementare ulteriormente la solidità del patrimonio di garanzia
Nonostante un 2015 positivo, la Cassa Rurale di Pinzolo ha deciso di sacrificare il risultato economico attivo della gestione caratteristica, che ha prodotto un utile di 2,5 milioni, per incrementare ulteriormente la solidità del suo patrimonio di garanzia, che cresce del 5%, passando dai 41,3 milioni del 2014 ai 43,6 milioni di fine 2015. In questo importo sono compresi 10,6 milioni di Fondo svalutazione.
I dati del bilancio 2015 sono stati anticipati in un incontro con la stampa dal presidente della Cassa Rurale Roberto Simoni e dal direttore Gianfranco Salvaterra.
Il 23 aprile è in programma l’assemblea dei soci (sono 2.300), con all’ordine del giorno anche il rinnovo delle cariche in scadenza: il presidente, due consiglieri di amministrazione e l’intero collegio sindacale.
La decisione di attivare una perdita, che ammonta a 1,3 milioni - hanno riferito i vertici della Cassa Rurale - è stata adottata dal Consiglio di amministrazione, per la prima volta e dopo una attenta ponderazione, con l’obiettivo di rispettare la normativa.
Spiegata così la perdita, tutti i parametri impiegati dalle agenzie economiche per misurare la salute delle banche offrono nel caso della Cassa Rurale di Pinzolo risultanze positive.
Il Cet1 Ratio, indicatore di solidità bancaria su cui la Bce fonda le sue valutazioni, si attesta al 18,91% (era 18,40% nel 2014), rispetto ad una media del sistema bancario italiano dell’11,80%.
Il requisito minimo richiesto dalla Bce è il 10,70%. La capacità di raccolta, ossia di attrazione di capitali, è dell’1,23%, contro una media del sistema trentino delle Casse Rurali che è pari all’1%.
Le sofferenze lorde, pari a 12 milioni, pesano sul totale dei crediti lordi per il 6,32%, mentre la media del sistema bancario italiano è del 10,85%.
Migliore rispetto al dato medio del gruppo Casse Rurali trentine è anche il valore del “cost-income”, che è il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione, realizzato dalla Cassa Rurale di Pinzolo, pari al 64,96%.
«Guardiamo al futuro con concreto ottimismo anche grazie al legame stretto che abbiamo stabilito con il nostro territorio», – ha affermato il presidente Simoni. Per la principale “industria” locale, il turismo, il 2015 è segnato da positivi segnali di ripresa, confermati dall’andamento dei primi mesi del 2016, che fanno registrare aumenti negli arrivi e nelle presenze.
Nel campo immobiliare, dopo anni di stanca, sono aumentate le transazioni di acquisto.
Le principali agenzie indicano la ripartenza di un attivo interessamento agli acquisti di immobili abitativi per vacanze.
Per continuare ad essere sicuro punto di riferimento per le comunità servite, la Cassa Rurale di Pinzolo si pone per il 2016 delle precise priorità di sviluppo, a partire dal sostegno all’innovazione del comparto turistico e delle iniziative di ristrutturazione prima casa a favore delle famiglie.
Ai giovani, «perché possano rimanere sul loro territorio», saranno forniti facilitazioni del lavoro.
Continuerà il sostegno alle associazioni: nel 2015 la Cassa Rurale ha destinato al territorio e alla beneficenza contributi per 320 mila euro.
Sarà rinnovato l’impegno per la formazione degli amministratori e la qualificazione finanziaria dei dipendenti: sono già 11 su 30 i collaboratori che hanno ottenuto l’iscrizione all’albo dei promotori finanziari.
Sul fronte fusioni, «il rammarico per non essere riusciti a chiudere con successo l’allargamento territoriale locale - hanno dichiarato i rappresentanti della Cassa Rurale - non spegne, ma anzi accresce l’impegno e il senso di urgenza verso la ricerca di aggregazioni virtuose.
«La sfida del futuro - ha concluso Roberto Simoni - è dar vita ad una banca di maggiori dimensioni ma che rimane fortemente legata al territorio e alle comunità.»