L'imprevedibile violoncello di Ernst Reijseger
Il 19 agosto al Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti per i Suoni delle Dolomiti
Il musicista olandese, maestro nell’arte dell’improvvisazione, torna sulle Dolomiti, in particolare sulla Pale di San Martino, per offrire un altro saggio delle sue straordinarie capacità di interagire con i suoni, con la natura, con il pubblico. |
Ernst Reijseger è l’ospite del quartultimo appuntamento della XXI edizione de I Suoni delle Dolomiti: il noto musicista olandese, già in passato protagonista del festival trentino, si esibirà mercoledì 19 agosto (ore 13) al Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti (San Martino di Castrozza, Pale di San Martino), raggiungendo col suo violoncello quota 2.581 metri.
Apprezzato da anni anche per la sua proficua collaborazione con il regista tedesco Werner Herzog, Reijseger è innanzitutto un maestro dell’improvvisazione: aduso agli ambienti più immaginifici del jazz europeo, aperto alle influenze della musica accademica come di musiche etniche provenienti in special modo da Africa e Asia, ma affascinato anche dai canti della Sardegna, il musicista olandese suona, accarezza, strapazza il suo violoncello, imbracciandolo talvolta come se fosse una chitarra, lasciandosi trasportare da una musicalità che non conosce confini, spruzzata anche di un pizzico di irresistibile ironia e di intrigante teatralità. Ogni sua performance è uno scrigno pieno di sorprese.
Classe 1954, Ernst Reijseger ha cominciato a suonare il violoncello quando aveva appena otto anni, stimolato da subito dalla sorprendente varietà di forme che l’arte di combinare suoni può assumere.
Ha quindi frequentato il conservatorio di Amsterdam finché (nel 1974) uno dei suoi maestri, il famoso violoncellista Anner Bijlsma, gli ha consigliato di interrompere gli studi, spingendolo così a seguire la propria strada.
Una strada che in realtà Ernst Reijseger aveva già imboccato: fin dai primi anni Settanta ha infatti imbracciato la causa della musica improvvisata.
Sean Bergin, Derek Bailey, Michael Moore, Alan Purves, Franky Douglas, il Theo Loevendie Consort, il Guus Janssen Septet, l’Amsterdam String Trio, la Icp orchestra di Misha Mengelberg, il quintetto di Gerry Hemingway, il Trio Clusone (con Michael Moore e Han Bennink), Louis Sclavis, Trilok Gurtu, Franco D’Andrea: l’elenco di nomi rende l’idea della varietà di esperienze collezionate da Ernst Reijseger nel corso del suo intenso percorso artistico.
Si è anche prodotto accanto al collega di strumento Giovanni Sollima e del coro sardo Tenores e Cuncordu de Orosei.
Di grande importanza e assoluto valore artistico è la sua collaborazione con il celebre regista tedesco Werner Herzog.
Per l’autore di Fitzcarraldo, Reijseger ha composto le colonne sonore di numerosi film, fra i quali L’ignoto spazio profondo, Il diamante bianco e Cave of Forgotten Dreams. Insieme al pianista connazionale Harmen Fraanje e al cantante e percussionista senegalese Mola Sylla, Rejiseger ha da tempo costituito un trio con il quale ha di recente realizzato l’album Count Till Zen.
Il Rifugio Rosetta Giovanni Pedrotti si raggiunge da San Martino di Castrozza con gli impianti Colverde-Rosetta (costo a carico del partecipante) e poi a piedi in minuti 15 di cammino (dislivello 60 metri in discesa, difficoltà E).
In occasione dell’evento è possibile partecipare a un’escursione con le Guide Alpine verso la Cima delle Scarpe e Passo Pradidali Alto (ore 3.30 di cammino, dislivello 350 metri, difficoltà E; partecipazione gratuita su prenotazione, 0439 768867, dalle 17 alle 18.30).
In caso di maltempo il concerto si terrà alle ore 21 alla Sala Congressi Palazzo Sass Maor di San Martino di Castrozza.
I Suoni delle Dolomiti è ideato e curato da Trentino Marketing e dalle Apt della Val di Fassa, della Val di Fiemme, di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, della Val di Non, di Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena e Dolomiti Paganella.