Invictus Games: l’Italia conquista la prima medaglia d’oro

Il team italiano si è aggiudicato la prima medaglia agli Invictus Games: ieri, davanti ad un pubblico di circa 6.500 persone, la cerimonia ufficiale di apertura

Il Primo C.le Magg. Domenico Russo ha vinto oggi la prima medaglia d’oro dell’Italia ai Giochi Internazionali Paralimpici di Londra.
L’atleta videoleso si è aggiudicato la gara dei 100 metri piani categoria T5 visual impaired.
Appresa la notizia, il Ministro della Difesa Roberta Pinotti si è congratulata telefonicamente  con Domenico Russo per il brillante risultato, auspicando a tutta la squadra sempre maggiori successi.
Agli Invictus Games partecipano oltre 400 atleti provenienti da 14 diversi Paesi - tra cui Afghanistan, USA, Regno Unito, Francia, Nuova Zelanda.  Nove le discipline paralimpiche disputate presso il Queen Elizabeth Olympic Park e il Lee Valley Athletics Centre.
 
I giochi sono stati inaugurati ieri con una grande cerimonia alla quale hanno preso parte  schieramenti militari in parata e bande militari, seguiti da una tradizionale sfilata delle delegazioni degli Stati che partecipano ai Giochi.
La sfilata, chiusa da un carosello equestre e salutata dall'alto da un passaggio della pattuglia acrobatica dei Red Arrows, è stata accompagnata dall'inno ufficiale di Invictus Games.
L'Italian team, con i suoi 13 atleti guidata dal Tricolore portato dal Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, in qualità di Team Captain (Capitano della squadra), ha sfilato tra le delegazioni che oggi inizieranno le competizioni sportive.
 
Il Principe Harry dal palco ha dato il benvenuto agli uomini e le donne che si confronteranno sui campi di atletica e di gioco, mentre la First Lady statunitense Michelle Obama ha fatto pervenire un videomessaggio.
Keith Mills, Capo del comitato organizzatore di Invictus Games, ha infine salutato gli atleti affermando che le storie di ognuno sono da esempio e stimolo per tutti. È la loro determinazione, il loro spirito e la voglia di vincere a rimanere invincibile: loro sono «Invictus».