Inaugurata la variante di Martignano

Aperta la «canna nord» La fine di 20 anni di problemi di traffico a Ponte Alto satà siglata dall'apertura di entrambe le gallerie

E' stata inaugurata la galleria Nord della variante di Martignano che collega la parte finale della Valsugana (località Ponte Alto) alla circonvallazione di Trento Nord (Gardolo). La vecchia statale della «Mochena» sta per andare quindi in pensione per sempre, e certamente senza rimpianti.
Negli anni '60 si percorreva mediamente in 10 minuti di scooter o di auto il tratto di strada statale scavata nel versante nord della gola del Fersina che da Trento portava a Pergine. Poi, d'improvviso (cioè proprio da una stagione all'altra), iniziarono le prime interminabili code delle auto di turisti tedeschi che tornavano a casa dal vicino Adriatico veneto. Da allora i lavori di intervento non cessarono mai, giungendo però a termine sempre superati dalle nuove dimensioni del traffico. Dapprincipio si pensava che il viadotto e la galleria direzione Venezia avrebbe diminuito i problemi, poi si sperò che la seconda galleria avrebbe risolto i problemi del tutto. Ma i responsabili sapevano che si trattava solo di semplici traslochi degli ingorghi, perché delle strozzature comunque da qualche parte rimanevano. Poi è stata avviata questa opera di ingegneria civile davvero gigantesca, con la quale sembra proprio che i disastri delle code di Ponte Alto possano volgere al termine.

L'abbiamo percorsa. Risulta scorrevole, ha il limite dei 70 km orari e la si percorre in 4-5 minuti. Generosa l'idea di una corsia di emergenza sulla sinistra, rassicurante l'apertura che di tanto in tanto collega le due gallerie Sun e Nord per eventuali momenti di necessità estrema.
Sappiamo che anche in questo caso si tratta di un trasloco, dato che i problemi vengono trasferiti a Trento Nord, in attesa che la variante destinata a bypassare Gardolo e Lavis possa a sua volta venire conclusa. Ma intanto viene tolta la strozzatura che più ha danneggiato le migliaia di pendolari che da Pergine e dintorni ogni giorno dovevano recarsi al lavoro nel capoluogo senza potersi avvalere della ferrovia, e devastato la qualità della vita a tutti i cittadini che abitano nelle zone residenziali di Trento, Cognola, Martignano, Povo, San Donà, Laste, Vervara, Muralta.

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Fino all'apertura della seconda galleria, che avverrà fra qualche mese (è prevista per la fine del prossimo giugno), il traffico in ambo le direzioni dovrà sottostare ad alcune limitazioni. Eccole, in sintesi:
1. Dal chilometro 123,600 al chilometro 131,830 della statale numero 47 della Valsugana, e quindi lungo il percorso che comprende l'intero sviluppo della variante di Martignano in direzione di Trento, viene istituito il limite di velocità dei 70 chilometri orari;
2. Lungo lo sviluppo della nuova galleria di svincolo (imbocco al chilometro 126,600) in località Ponte Alto e lungo la bretella di svincolo (fino all'imbocco al chilometro 130,400 in corrispondenza dell'uscita Nord della nuova galleria di Martignano) viene istituito il limite di velocità dei 40 chilometri orari;
3. Dal chilometro 123,600 fino al chilometro 131,830, e quindi lungo il percorso che comprende l'intero sviluppo della variante di Martignano, viene istituito il divieto di sorpasso per i veicoli di massa a pieno carico superiore alle tre tonnellate e mezzo;
4. Lungo lo sviluppo della nuova galleria di svincolo (imbocco al chilometro 126,00) in località Ponte Alto e lungo lo sviluppo della bretella di svincolo (fino all'imbocco al chilometro 130,400 in corrispondenza dell'uscita Nord della nuova galleria di Martignano), viene istituito il divieto di sorpasso.
A partire da venerdì 18 maggio 2007, è stata istituita la chiusura dell'accesso alla viabilità riservata ai soli autobus di linea lungo la statale della Valsugana all'altezza del chilometro 124,400.
Altri limiti prevedono l'istituzione, al chilometro 130,540 in direzione di Trento del senso vietato, eccetto i residenti e frontisti; al chilometro 130,670, in corrispondenza dell'intersezione con la strada che scende in località «Piazzina», lungo la pertinenza comunale, viene apposto il segnale di «Fermarsi - Dare la precedenza» e della «Direzione obbligatoria a destra»; al chilometro 130,450, in direzione di Padova, verrà apposto il segnale «Direzione obbligatoria diritto».

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Le due gallerie sono state scavate da una fresa di dimensioni quantomeno inusuali denominata «Tecla», una specie di talpa meccanica che scavava la canna della galleria in diametro reale per una lunghezza di 2.800 metri per due (Nord e Sud). Poi sono state rivestite con delle coperture in cemento armato formate da gigantesche piastrelle prefabbricate (e numerate come i tasselli di un puzzle) in cemento armato denominate «conci», per un totale di 24.570 unità. Sono stati impiegati qualcosa come 170 mila metri cubi di calcestruzzo, «armati» con 5.800 tonnellate di acciaio. I costi riportano un totale di quasi 137 milioni di euro, dei quali oltre 102 per manodopera e accessori e un po' meno di 25 milioni per materiali, espropri, viabilità accessoria e funzionale, ecc.

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Le imprese sono state la Roto Costruzioni Generali Spa di Chieti, la Profacta Spa di Rovereto, la Elef Srl di Vicenza. Il progettista e responsabile del procedimento è stato l'ing. Raffaele De Col (Dirigente Dipartimento lavori pubblici, trasporti e reti); Direttore Lavori, ing. Paolo Nicolussi Paolaz (Servizio opere stradali); direttori operativi, geometra Gianpiero Modena e geometra Rosario sala (Servizio opere stradali); coordinatore per la sicurezza, ing. Roberto Gazzi; contabilità, arch. Paolo Pedron, ing. Massimo Maglitto, ing. Stefano Torresani; consulenti, ing. Piergiorgio Rech (espropri), dott. Luigi Veronese (geologia), arch. Enrico Ferrari (inserimento paesaggistico), ing. Stefamo Fuoco (geotecnica), dott. Claudio Valle (geologia), ing. Marco Zanuso (viabilità).