Arrestati dai Carabinieri di Trento due rapinatori di sale slot
I militari li stavano seguendo da lunedì e i banditi sono stati presi in flagranza di reato

I carabinieri della Compagnia di Trento, unitamente ai colleghi del Reparto Operativo di Padova, hanno arrestato un 54enne di Trento e un padovano quasi 40enne, in quanto presi in fragranza mentre nel corso della notte rapinavano una sala slot a Bresseo di Teolo, comune del Padovano.
Le persone arrestate sono Nunzio Zorzi di Trento e Matteo Beghin di Padova.
Una terza persona è stata denunciata per concorso nella rapina in quanto basista del gruppo.
In seguito a una soffiata, i Carabinieri di Trento tampinavano da vicino Nunzio Zorzi fin dalla mattina di lunedì 19 agosto, in quanto aveva palesato l’intenzione di compiere una rapina in una non precisata sala slot.
Non accadde nulla né lunedì né martedì, ma poi d’improvviso mercoledì Zorzi prese la propria auto per recarsi nel Padovano, dove si unì con Beghin, e si portò a Bresseo di Teolo.
Alle ore 1.20 di stamattina, giovedì 22 agosto, i due si sono presentati alla sala slot situata in Via C.A. Dalla Chiesa di Bresseo. Poiché era necessario farsi aprire la porta (sistema di sicurezza anti rapina…), Zorzi suonò il campanello e si fece aprire.
Entrando si sono coperti il volto con un passamontagna e, armati di pistole (risultate due scacciacani prive del tappo rosso), si introducevano all’interno della sala slot machine denominata «Viloplay».
Quindi, minacciando la dipendente con le armi e usando un linguaggio da rapinatori, i due si facevano consegnare la somma di euro 3.000 circa in contanti, per poi darsi a fuga precipitosa.
Solo che i carabinieri di Trento, uniti ai carabinieri del luogo, li stavano aspettando in strada. Ovviamente li hanno fermati appena entrati nell’auto e li hanno tratti in arresto.
I due non hanno opposto resistenza e la somma contante veniva restituita all’avente diritto.
Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti due passamontagna di colore bianco e le due armi giocattolo utilizzate per il colpo.
Gli arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Padova a disposizione di quell’Autorità Giudiziaria.
Ad colorandum.
Nel corso dell’arresto, il carabiniere che ha afferrato Zorzi per i capelli si è trovato in mano un toupé. Lì per lì pensava che si trattasse di un trucco per mascherarsi meglio, ma poi ha scoperto che in realtà l’uomo si era presentato con il suo toupé per mantenere alta la sua dignità anche in un frangente così fuori dalla legge.
Quanto i militari, ovviamente in borghese, hanno suonato alla porta della sala slot per riportare i quattrini maltolti, la donna rapinata, vedendo la faccia poco raccomandabile del carabiniere, ha urlato al telefono «ci sono altri banditi!».
Ovviamente il tutto è stato chiarito. Il tpupé invece sarà rstituito solo all'uscita dal carcere.
Nella foto, il capitano Paolo Iacopini, comandante della Compagnia Carabinieri di Trento, che ha eseguito l'operazione.
Nota: è arrivato un commento, che non è pubblicabile perché privo di email di riferimento.
Il messaggio recita che "certe cose si fanno per disperazione".
Ma i disperati in questo peirodo sono migliaia, mentre i reati per fortuna sono pochissimi.