Trento, l'incontro in Comune su Santa Maria Maddalena

Movida, la proposta dei baristi: plateatici allargati e servizio solo al tavolo

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Oltre tre ore di riunione tra esercenti, residenti e rappresentanti degli studenti
con commissario di Governo, questore e sindaco.
Che chiede «da parte di tutti uno sforzo di auto organizzazione: altrimenti dobbiamo ricorrere alle ordinanze»
 
Alcuni impegni concreti da parte dei baristi e un forte appello alla responsabilità da parte del sindaco Franco Ianeselli, del commissario di Governo Sandro Lombardi e del questore Claudio Cracovia.
La lunga riunione che oggi pomeriggio, per oltre tre ore, ha riunito nella sala Falconetto di palazzo Geremia i residenti della zona di Santa Maria Maddalena, i baristi e i rappresentanti degli studenti si è conclusa con una proposta operativa e con un'esortazione a cercare, ognuno nel proprio ambito, delle soluzioni praticabili a breve scadenza a una movida che, ormai da qualche anno, tiene in ostaggio un pezzo di città.
 
«Vivo come una sconfitta le ordinanze che sono stato costretto a firmare. Sarebbe molto meglio avere comunità che si auto organizzano, – ha dichiarato il sindaco, che ha messo in chiaro fin dall'inizio un aspetto. – Qui il soggetto debole è il residente che non dorme la notte, sono le forze dell'ordine che vengono aggredite, è il personale di Dolomiti Ambiente che ogni mattina pulisce le strade lordate.»
 
Nel corso del confronto, che forse per la prima volta ha messo insieme i rappresentanti delle istituzioni con tutte le parti in causa nella questione "movida", le proposte concrete e le dichiarazioni di disponibilità non sono mancate.
I titolari del Matrix e della Scaletta hanno chiesto al Comune di poter allargare i plateatici impegnandosi nel contempo a non vendere bibite d'asporto dopo le 11 e a servire solo chi è seduto al tavolo, in modo da contenere le presenze (e dunque il rumore e il degrado) in zona.
 

 
I baristi si sono dichiarati disponibili anche ad assumere personale per controllare la clientela («ma che siano steward formati, non camerieri» si è raccomandato il sindaco).
«Siamo lavoratori onesti, – ha detto Vladimir Xhilaga, gestore del Matrix. – Vogliamo collaborare e faremo di tutto per affrontare questa situazione.»
 
Ai rappresentati degli studenti il commissario di Governo, il sindaco e il questore hanno chiesto di prendere le distanze in modo netto ed evidente da chi si comporta in modo incivile, urlando a notte fonda, urinando in strada e aggredendo la polizia.
«È inammissibile – ha dichiarato il sindaco – che ci siano cinquanta persone che fanno i cori a sostegno di chi aggredisce gli agenti.»
 
Da parte degli studenti c'è stata disponibilità a «sensibilizzare» i coetanei, ma non ad esercitare il ruolo dei controllori.
Edoardo Signori, rappresentante degli studenti, ha poi chiesto al Comune di cercare insieme una soluzione strutturale.
«Gli eventi nei parchi a cui sta lavorando il Comune in vista dell'estate sono una buona cosa, ma occorre diversificare i luoghi d'incontro e gestire la movida pensando anche al futuro.»
 
Ai residenti, rappresentati da Riccardo Goi e da Antonio Girardi, presidente della scuola materna Tambosi, che hanno chiesto di estendere l'ordinanza antimovida in vigore fino a fine giugno, dal weekend all'intera settimana, il questore Cracovia ha risposto: «Così però corriamo il rischio che la zona si spopoli creando problemi anche maggiori».
 
L'assessore alle Attività economiche Roberto Stanchina si è impegnato a definire la questione dell'allargamento dei plateatici per Matrix e Scaletta in tempi brevi.
Inoltre ha chiesto agli studenti di contribuire a definire gli eventi nei parchi.
«Noi abbiamo già la nostra proposta, ma ci piacerebbe molto sentire anche qual è la vostra idea.»
Il sindaco ha anche annunciato l'installazione di tre bagni autopulenti in piazza Fiera.
Al termine dell'incontro, Ianeselli ha dichiarato così.
«Sappiamo che non basta certo una riunione per risolvere il problema. Ci troveremo ancora, andremo avanti per approssimazioni successive.
«Serve da parte di tutti uno sforzo di auto organizzazione: altrimenti dobbiamo per forza ricorrere allo strumento delle ordinanze.»
Che non piacciono agli studenti e men che meno ai baristi. Sta dunque a loro attivarsi per trovare soluzioni alternative.