Sempre più prodotti trentini a marchio Coop
Sono sempre di più quelli che ottengono la certificazione necessaria
Le mele della Val di Non, il latte
trentino e la carne della Federazione provinciale allevatori sono
alcuni dei prodotti che hanno ottenuto il marchio Coop, che
identifica le produzione realizzate nel rispetto non solo di
elevati standard qualitativi, ma anche della dignità dei
lavoratori.
È quanto è emerso ieri sera a Riva del Garda in occasione di «La
Famiglia Cooperativa incontra», appuntamento che ha coinvolto oltre
250 soci delle sei cooperative di consumo organizzatrici: Coop
Consumatori Alto Garda, Coop Consumo Vesio, Famiglia Cooperativa
del Tennese e Campi, Famiglia Cooperativa Ranzo, Famiglia
Cooperativa Valle di Cavedine e Famiglia Cooperativa Valle di
Ledro.
Obiettivo della serata, realizzata con il supporto di Sait, offrire
ai consumatori informazioni utili per scegliere, in maniera più
consapevole e responsabile, cosa mettere nel loro carrello.
«È una serata importante per i soci e i consumatori per conoscere,
capire, informarsi e migliorare i rapporti con la propria
cooperativa» ha detto Francesco Pederzolli, presidente di Coop
Trentino Alto Garda, intervenuto a salutare i soci in
rappresentanza delle cooperative presenti.
Quello di ieri sera è il settimo di un ciclo di incontri che ha già
coinvolto oltre 2.500 persone.
«A ogni incontro - ha raccontato Maurizio Bonmassari, responsabile
relazione soci di Sait che ha aperto la serata - i soci partecipano
sempre numerosi ponendo diverse domande sulle caratteristiche e
sulla provenienza dei prodotti che vengono loro proposti nei
supermercati.»
A spiegare il processo di certificazione che devono sostenere i
prodotti per ottenere il marchio Coop, Carlo Barbieri, responsabile
rete di prossimità Coop Italia.
«Per garantire la sicurezza dei nostri prodotti - ha spiegato -
abbiamo attivato un rigido sistema di controlli che verifica ogni
aspetto della produzione, dall'assenza di ogm alla riduzione degli
imballaggi.»
I produttori devono rispettare inoltre un codice di comportamento
etico che prevede, ad esempio, il rispetto delle norme per la
salute e la sicurezza dei lavoratori e attenzione alla non
discriminazione per sesso, razza o religione.
Tra i produttori trentini che hanno dimostrato di rispettare tutte
le regole previste ci sono il consorzio Melinda, Latte Trento e al
Federazione provinciale allevatori.