Assolto l’ex governatore della banca d’Italia Antonio Fazio

Assolti anche Ricucci, Consorte, Statuto, Coppola (e altri) perché «il fatto non sussiste»

La Corte d’Appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo e di secondo grado che vedeva condannati Antonio Fazio, Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti, Carlo Cimbri, Danilo Coppola, Stefano Ricucci, Giuseppe Statuto, Vito Bonsignore, Emilio Gnutti di Hopa, Bruno Leoni, Gaetano Caltagirone e i fratelli Ettore e Tiberio Lonati, per aggiotaggio nella vicenda della scalata alla Bnl di Unipol avvenuta nel 2005.
In buona parte dei casi il reato era prescritto, ma la sentenza ha voluto proprio assolvere gli imputati in quanto «il fatto non sussiste».
 
Il 7 dicembre 2012 la Cassazione aveva annullato (con rinvio) la sentenza di assoluzione degli imputati per la tentata scalata della banca spagnola Bbva a Bnl.
La Suprema corte aveva invece confermato la condanna di Sacchetti e Consorte per ostacolo all’autorità di vigilanza. Consorte era stato condannato anche per insider trading.
 
Tutto questo lo dobbiamo pubblicare per dovere di cronaca, in quanto se è giusto pubblicare le condanne, è ancora più doveroso pubblicare le assoluzioni.
Ci permettiamo di esprimere la considerazione che, se le assoluzioni vanno prese con gioia, ci lascia perplessi come sia possibile vedere sentenze di condanna e di assoluzione che si succedono con questa (peraltro tardiva) regolarità.
 
Sono tutti innocenti? Tanto meglio per tutti. Ma come è stato possibile che i giudici si siano ancora sbagliati così clamorosamente? Come si può stare tranquilli di fronte a tanto? L’unica cosa certa del diritto è che (a parte Berlusconi) non v’è certezza.
È adesso chi li ripaga allora per quello che hanno dovuto passare? Lo Stato, ovviamente, cioè noi.