Vertenza Sait, Schelfi incontra la delegazione sindacale

Manifestazione alla Cooperazione a sostegno dei cinque lavoratori del magazzino Sait distaccati perché risultati non idonei alla mansione

La vertenza che vede coinvolti cinque dipendenti del consorzio Sait si è trasferita stamane davanti alla sede della Federazione Trentina della Cooperazione.
Il Presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi ha incontrato una delegazione di lavoratori accompagnati dai sindacalisti Roland Caramelle, Paola Bassetti e Luigi Bozzato della Filcams-Cgil.
 
Come è noto, i lavoratori assistiti dal sindacato contestano a Sait la legittimità del distacco presso una cooperativa di pulizie che opera nello stesso magazzino, dopo che sono stati dichiarati dal medico competente, non idonei alla mansione di prelevatori, per cui erano stati assunti.
Contro un parere negativo espresso dall’ispettorato del lavoro, il Consorzio si era rivolto al giudice del lavoro, al fine di vedere confermata l’esistenza dell’interesse richiesto dall’istituto del distacco, non ultimo quello solidaristico degli stessi lavoratori al mantenimento del posto di lavoro, che la loro sopraggiunta inidoneità ha messo in discussione. 
«Infatti – afferma il direttore di Sait Luigi Pavana – abbiamo cercato questa soluzione proprio per salvaguardare i posti di lavoro di questi dipendenti, che in quanto inidonei alla mansione, avremmo potuto licenziare. Non vorremmo farlo, e per questo abbiamo loro proposto il distacco presso la cooperativa con mansioni compatibili con la loro salute. Ci spiace che qualcuno strumentalizzi la soluzione trovata.»
 
Diego Schelfi, dopo aver ascoltato le ragioni sindacali, in parte già espresse in un precedente incontro nell’ottobre scorso, ha dichiarato di fidarsi del Sait, anche se non intende entrare nel merito della questione specifica.
Egli tuttavia, accogliendo una specifica richiesta sindacale, ha accettato un ruolo di mediazione, e si attiverà nei confronti del presidente di Sait Renato Dalpalù per chiedere di valutare soluzioni diverse e alternative al licenziamento.