Guerra Civile in Libia. Il documento del Consiglio provinciale

Un nostro collega si sta adoperando a far rimpatriare 150 concittadini

Per ovvi motivi di sicurezza non possiamo dire il nome del nostro corrispondente che in questo momento è impegnato a far rientrare nel nostro Paese 150 concittadini.
Quanto sapremo come è andata a finire l'operazione umanitaria provvederemo a comunicarne i dettagli.
Questa è solo una delle tante operazioni che in questi momenti sono in corso tra l'Italia e la Libia, molte delle quali gestite dall'Unità di Crisi della Farnesina.
Il Ministro Frattini ha detto che nessun italiano è obbligato a rientrare, ma che si adopererà per rimpatriare coloro che vogliono farlo.

Intanto, a Trento, appresa l'ennesima notizia della sanguinosa repressione che si sta svolgendo in Libia, il Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, ha dato lettura di un documento che ha ottenuto il consenso unanime dell'aula.
Oltre ad esprimere la solidarietà al popolo libico vittima della repressione, il documento si profila come un appello alle autorità italiane, europee e internazionali, affinché si facciano promotrici di un intervento rapido e concreto, al fine di arrestare il massacro.
Qui di seguito il testo.

Guerra civile in Libia. Il Consiglio esprime solidarietà e un appello al governo italiano.

Il Consiglio della Provincia autonoma di Trento, profondamente colpito e addolorato per le tragiche notizie che provengono dalla Libia, dove il diritto di un popolo di manifestare per ottenere democrazia sono represse nel sangue dal regime dittatoriale di Gheddafi, esprime la propria ferma condanna per quanto sta accadendo e la piena solidarietà ad un popolo che sta pagando col sangue il diritto alla libertà.

Quello che sta avvenendo in queste ore in Libia, non si connota solo come una vera e propria carneficina, che ha fatto precipitare il paese in una guerra civile e dove si sta consumando un dramma umano con una repressione del regime che non risparmia nessuno, ma rappresenta anche il tentativo di rubare ogni forma di speranza per tutte le popolazioni del Nord Africa.

Di fronte a tante vittime innocenti il Consiglio provinciale fa appello al Governo italiano affinché si faccia portavoce presso l'Unione europea e gli organismi internazionali per un intervento rapido e concreto, teso ad arrestare il massacro in atto e a farsi promotore di iniziative che garantiscano l'affermarsi di un sistema democratico e di libertà in questo Paese.