«Sav, nessun allarme ma molta confusione»

L'articolo apparso oggi sull'Adige parla di Sav come società sull'orlo del baratro. In realtà la società non esiste più da cinque anni.

L'Ufficio Stampa della Cooperazione Trentina segnala quello che chiamano un «evidente errore» a pagina 29 del quotidiano l'Adige, a proposito dell'articolo di Michele Comper «Sav sull'orlo del baratro, metà dipendenti a casa».

In effetti, la cooperativa Sav è stata scissa nella primavera del 2005 in diverse società.
Il ramo frutta è stato incorporato nella Soa di Aldeno, diventata poi Sft.
Il ramo latte è confluito nel Caseificio di Fiavé, che in seguito ha cambiato denominazione in «Caseificio Fiavé Pinzolo Rovereto».
Della vecchia Sav è rimasta la cantina, che ha cambiato denominazione in Sav Vivallis.

«Il titolo e soprattutto la foto del giornale inducono a ritenere che la cantina sia in difficoltà. - Precisa il comunicato. - Questo è assolutamente falso. Si tratta invece dello stabilimento del caseificio Fiavé di Villalagarina, dove si producono yogurt e formaggio grana.»

«Anche in questo caso però è assolutamente falso che ci siano 40 esuberi di personale, - prosegue il comunicato. - L'accordo sindacale sottoscritto con l'azienda l'8 luglio 2009 parlava di 17 esuberi con l'avvio della cassa integrazione immediata per 11 lavoratori, e dal primo ottobre di quest'anno per gli altri 6.»

«Vale la pena ribadire che molti lavoratori ex Sav sono stati ricollocati nel sistema o in altre aziende. In ogni caso nulla di nuovo, né di drammatico, rispetto a quanto già deciso e concordato con le parti sindacali alla vigilia della ristrutturazione dell'intera cooperativa.»

Il comunicato conclude con la richiesta di ripristinare le notizie corrette.
«Speccialmente in questo momento di difficoltà per il settore del vino, - si ricorda - non si sente la necessità di ulteriori drammatizzazioni.»