Antoine Le Menestrel al Teatro Sanbàpolis di Trento
Presenterà la sua nuova creazione di Danse Escalade, un trittico di spettacoli

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Il trittico di spettacoli di Danse Escalade programmato al Teatro Sanbàpolis dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Centro Internazionale della Danza di Rovereto si aprirà venerdì 23 ottobre con il nuovo allestimento di Antoine Le Menestrel, che sarà proposto a Trento in prima nazionale.
«Les grimpeurs (è) perdus» – questo il titolo – è una performance ispirata a tre testi letterari – il saggio di Albert Camus Le mythe de Sisyphe, il racconto di Samuel Becket Le dépeupleur e l'opera dello scrittore e drammaturgo francese Rémi Checchetto L'homme et l'homme.
Già applaudito lo scorso anno sulle pareti esterne di Sanbàpolis in uno spettacolo fatto di scalate, scivolate, balzi, sospensioni e discese, l'eclettico artista francese si presenta quest'anno con una proposta più marcatamente teatrale che lo vede dirigere quattro danzatori/scalatori in un percorso di esplorazione che, partendo dalla grande struttura verticale allestita sul palcoscenico, coinvolge tutti gli spazi del teatro in un percorso acrobatico che unisce tecnica sportiva e spirito poetico.
Nato a Parigi, Antoine Le Menestrel ha iniziato ad arrampicare da piccolo facendo bouldering a Fontainebleau e negli anni Ottanta ha affrontato, assieme al fratello Marc, le falesie del sud della Francia dove ha aperto le sue vie più famose.
Si fece notare nel mondo dell'arrampicata sportiva, oltre che per l'eccellente livello di preparazione fisica e l'innata eleganza gestuale, soprattutto per un exploit ai limite del funambolismo: nel 1985 percorse la via Révélation in free solitario, siglando il primo 8a slegato di tutti i tempi.
Fu inoltre tra i primi a percorrere via di grado 8b+.
Grazie all'attività di tracciatore di vie in gare d'arrampicata, ha poi maturato interesse per la commistione fra arrampicata e danza e nel 1992 ha fondato con l'amico Franck Scherrer la compagnia Lézards Bleus.
«Quando sono nate le gare di arrampicata – racconta Le Menestrel in un'intervista rilasciata a Trento Film Festival – ho deciso di tracciare le vie e ho scoperto che piazzando le prese per i miei amici e i miei compagni di scalata che gareggiavano fra di loro, ero diventato un coreografo e loro i ballerini.
«Ho subito inserito nelle gare la drammaturgia della scalata, lo spettacolo, il piacere del gesto dell'arrampicata e lo sguardo dello spettatore. […] La prima volta che ho salito una via chiamata La rose e le vampire ho fatto un movimento, che non esisteva nell'arrampicata, che mi ha aperto lo spazio che c'era dietro di me.
«Ero attaccato alla parete, vedevo solo me stesso, la parete e la mia performance e, aprendo il mio corpo verso il vuoto che c'era alle mie spalle, ho visto che c'erano degli spettatori e che dovevo avere un rapporto con loro … che mi potevano accompagnare nella salita, che la loro concentrazione e il loro modo di porsi poteva aiutarmi a scalare meglio.»
Il pubblico sarà chiamato ad essere protagonista, a vivere lo spazio assieme ai danzatori, anche venerdì 23 ottobre al Teatro Sanbapolis dove lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.00.