I nostri amici a quattro zampe – Di Fabrizio Tucciarone

Il Lagotto romagnolo è un cane poco esigente, docile, affettuoso, molto attaccato al padrone e facile da addestrare. Può essere anche un ottimo cane da guardia

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Oggi parliamo di una razza canina tutta italiana: il Lagotto romagnolo, che appartiene al gruppo otto dei cani da riporto, da cerca e da acqua. In particolare, appartiene alla sezione 3 dei cani da riporto in acqua.
Il Lagotto romagnolo è un’antica razza di cani da riporto in acqua nelle pianure di Comacchio e zone paludose di Ravenna.
Nel corso dei secoli le vaste zone paludose furono risanate e divennero terreni arabili. Di conseguenza il Lagotto cambiò e da cane da acqua divenne un eccellente cane da tartufo nell’aperta campagna piatta e sulle colline della Romagna.
Nonostante questo cambiamento era arrivato quasi alla totale estinzione quando un gruppo di appassionati cominciò a selezionare i cani rimasti aderenti al tipo originario, riuscendo in pochi anni ma con molto lavoro e sacrifici a ricostruire la razza.
Il suo riconoscimento è molto recente, risale al 1992.
 

 
Il Lagotto romagnolo è un cane di taglia medio-piccola, di aspetto rustico, fortemente costruito e molto ben proporzionato, con pelo folto e ricciuto.
Gli occhi sono piuttosto grandi, rotondeggianti, di colore che va dall’ocra al marrone scuro a seconda del mantello, ma mai gialli o grigiastri.
Le orecchie sono grandi e portate pendenti o leggermente rialzate se il cane è in attenzione.
Il colore può essere bianco uniforme, bianco a macchie marroni, roano o marrone uniforme. L’altezza al garrese va dai 43 ai 48 cm nei maschi, dai 41 ai 46 centimetri nelle femmine.
 

 
Il Lagotto romagnolo è un cane con un’ottima attitudine al lavoro ma è poco esigente, docile, affettuoso, molto attaccato al padrone e facile da addestrare.
Può essere anche un ottimo cane da guardia.
Il Lagotto non è particolarmente adatto a persone sedentarie perché è un cane molto attivo e ha bisogno di sfogare questa sua energia.
Le patologie che più frequentemente possono colpire questa razza sono la displasia dell’anca, l’epilessia, alopecia stagionale e atrofia corticale, una progressiva degenerazione che porta a incoordinazione e per cui, purtroppo, non esiste cura.
 
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Fabrizio Tucciarone – Veterinario alla Trento Vet
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