Attentato a Bruxelles, il terrorista è stato ucciso dalla polizia

Terrorismo anche a Milano, due arresti – La Procura: «Sono dell’Isis. Minacce a Meloni»

Le ultime news sull’attentato a Bruxelles dicono che la polizia ha individuato e neutralizzato Abdesalem Lassoued.
Il terrorista che ieri sera ha ucciso due persone a Bruxelles è stato individuato in un bar del suo quartiere verso le 7 di stamattina e la polizia è intervenuta.
Ne è seguito uno scontro a fuoco, nel corso del quale Abdesalem Lassoued è stato colpito da un proiettile ed è morto.
Le armi che aveva con è erano quelle della sparatoria della sera prima.
Il terrorista aveva ricevuto qualche mese fa l’ordine di espulsione, ma viveva ancora a casa sua con la moglie e la figlia.
 
Sempre in tema di terrorismo, c’è stata un’operazione a Milano che ha portato a due arresti.
È scattata martedì mattina un’operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo.
Sono stati arrestati, su ordinanza del gip di Milano Fabrizio Filice, un cittadino egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo.

In una nota, il procuratore capo di Milano Marcello Viola comunica che i due uomini di origine egiziana sono stati arrestati per la loro partecipazione «all'organizzazione terroristica internazionale denominata Isis» e sarebbero stati «estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitale per conto dell'Isis, mettendosi a disposizione dell'organizzazione terroristica e finanziando "cause di sostegno" della stessa alla quale avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà».
 
I due arrestati, a quanto emerso, minacciavano online importanti rappresentanti delle istituzioni italiane, tra cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Le minacce erano contenute in estesi commenti che i due lasciavano a corredo di post, anche violenti, pubblicati su chat Whatsapp, Telegram e Facebook.
I due, tra i 40 e i 50 anni, residenti in due città diverse dell'hinterland milanese e con lavori nel settore delle pulizie (uno dipendente di un'impresa, l'altro titolare ma con società ora chiusa), erano in contatto tra loro. Uno, anzi, avrebbe indottrinato l'altro, stando alle indagini. A carico del secondo, in particolare, è stato rintracciato online il suo giuramento scritto e rinnovato di fedeltà e sottomissione all'Isis.