Prosegue al Melotti la rassegna cinematografica «Settearti»
Venerdì 22 gennaio sarà proiettato «Il gesto delle mani» il film documentario di Francesco Clerici che segue la creazione di una scultura

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La rassegna cinematografica Settearti, in calendario all'Auditorium «Fausto Melotti» di Rovereto su iniziativa del Centro Servizi Culturali S. Chiara, propone per venerdì 22 gennaio «Il gesto delle mani», il secondo dei cinque titoli in programma.
Si tratta di un documentario del 2015 scritto e diretto da Francesco Clerici che si è subito rivelato un sorprendente successo internazionale e ha ottenuto il premio della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica al Festival di Berlino.
«Il gesto delle mani» segue il processo di creazione di una delle sculture dell’artista Velasco Vitali, dalla cera al bronzo, presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano.
Si tratta dell’osservazione di una squadra di esperti artigiani all’opera in questa Fonderia centenaria.
Il loro lavoro disvela un’immutata cultura tecnica: quella della «fusione a cera persa», la cui tradizione risale al VI secolo avanti Cristo.
Nonostante le numerose innovazioni tecnologiche introdotte nel campo dell’arte nei secoli, ancora oggi per creare una scultura in bronzo si devono seguire gli stessi passaggi usati nel VI secolo a. C. per realizzare i bronzi di Riace.
Questi passaggi non sono insegnati nelle scuole, ma sono stati tramandati dall’antica tradizione orale attraverso l’apprendistato e l’esperienza di generazioni di artigiani.
Il documentario è una finestra contemplativa sul lavoro nella Fonderia Artistica Battaglia: un luogo in cui passato e presente condividono gli stessi gesti e in cui ognuno di questi gesti è se stesso una scultura.
Questo processo centenario è raccontato attraverso la nascita di una scultura di cane realizzata dall’artista italiano Velasco Vitali: la storia della trasformazione di una scultura da cera a bronzo va a svelare, anche attraverso l’uso di filmati di repertorio, lo storico processo di una fusione in bronzo, di ieri come di oggi.
Lo scultore italiano Giacomo Manzù diceva che la scultura è «un gesto delle mani, un gesto d’amore».
Questo film è la trasposizione cinematografica di quella frase.
«Il gesto delle mani – commenta il regista, Francesco Clerici – vuole essere un film narrativo: descrive vita, spazio, tempo e lavoro presso la Fonderia Artistica Battaglia, un luogo storico a Milano, attualmente posto sotto tutela da FAI - Fondo Ambiente Italiano. Questo film dà corpo e immagine al rumore e al passare del tempo durante una giornata di lavoro in fonderia. Gli artigiani sono raccontati solo attraverso il loro lavoro, le loro espressioni e i loro movimenti.
«È un omaggio al lavoro manuale, alla sua solenne umiltà. Il processo svelato nel documentario è quello di nascita e rinascita di una scultura, è la storia di un cane di bronzo. La scultura di Velasco Vitali passa dal rosso della cera alla sua patina finale attraverso una sorta di sacro rituale eseguito in una chiesa antica. Un gospel laico, sulla vita e sulla nascita, per dirla in toni più ironicamente pomposi.
«Nella fase di montaggio si è cercato di dare una proporzione quasi matematica tra il tempo di lavoro e il tempo del film: a ogni minuto del film corrisponde circa un’ora di lavoro. Così da mantenere un riferimento forte tra la durata di una fase nel documentario e la durata di quella stessa fase nella realtà del procedimento.»
«La durata del film è di 77 minuti; il tempo necessario per completare la fusione e la rifinitura della scultura è, infatti, di 77 ore circa. Le sculture di cani di Velasco Vitali sono famose in Italia, e mi sono sembrate un mezzo perfetto attraverso il quale viaggiare lungo il percorso della loro stessa realizzazione: il perfetto protagonista di una fiaba. Una fiaba zen, capace - spero - di creare uno spazio di rilassamento e quasi meditazione, di un ritorno alle origini del lavoro manuale, dove le mani lavorano con acqua, terra, fuoco e aria.»
Questo viaggio è possibile grazie alla cultura e alla sapienza di questi artigiani.
Come dice lo storico scultore italiano Giacomo Manzù: «La scultura non è un concetto. La scultura è il gesto delle mani. Un gesto d’amore. Nella gestualità del corpo sta la relazione con il mondo, il modo in cui lo vedi, il modo in cui lo senti, il modo in cui lo possiedi.»
Venerdì 22 gennaio la proiezione de Il gesto delle mani avrà inizio alle 20,45. Il successivo appuntamento con la rassegna Settearti è fissato all'Auditorium Melotti di Rovereto per venerdì 12 febbraio con il film di Chris Moukarbel «BANKSY DOES NEW YORK», esilarante racconto del sorprendente progetto di un artista misterioso.