Habebimus Papam/ 2 – La profezia di Malachia

Un veloce sguardo sulla profezia dei Papi scritta dal vescovo irlandese

Sulla fine del Papato sono state scritte molte teorie, la più rinomata tra queste è senza dubbio quella di San Malachia, vescovo irlandese vissuto nel dodicesimo secolo.
Questo sconosciuto vescovo medioevale sarebbe rimasto tale se non avesse scritto una lista di 112 brevi frasi in latino che vengono ritenute una premonizione vista la loro alta affidabilità.
 
Benedetto XVI è stato definito il 111º papa, venendo descritto come «De gloria olivae».
Il motto De gloria olivae è stato collegato al nome «Benedetto» perché alcuni benedettini sono anche chiamati «monaci olivetani».
Da notare, oltre a quanto sopra, che nell'araldo del Papa è raffigurata un persona di colore sul lato sinistro (rispetto visione) simbolo della Diocesi di Frisinga di cui fu arcivescovo. Il termine «olivae» è stato collegato al colore di questo viso di moro.
Infine (ultimo elemento ma non irrilevante) il 26 aprile 2009 Benedetto XVI ha proclamato santo Bernardo Tolomei, fondatore dell'ordine degli Olivetani.
 
Giovanni Paolo II venne invece descritto come «De labore Solis».
Analizzando la frase troviamo due elementi: il concetto di lavoro, Karol Józef Wojtyła si prodigò molto per riavvicinare la chiesa ai giovani, e il concetto di Sole, concetto che possiamo ricollegare al fatto che proveniva dall’Est Europa da dove sorge.
La lista ha la pretesa di descrivere tutti i papi (compresi alcuni antipapi) partendo da Celestino II (eletto nel 1143), e si conclude con un Papa descritto come «Petrus Romanus» il cui pontificato, secondo la profezia, terminerà con la distruzione della città di Roma.
 
Ora toccherà a lui, l’ultimo dopo 2000 anni (secondo la profezia).
A riguardo si può essere apocalittici o meno anche se il testo ci presenta comunque uno scenario cupo e teso: «In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen.»
(La traduzione in italiano di quest'importante frase è la seguente: «Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia.»)
Cosa significa? Difficile dirlo nonostante sia da oltre otto anni, da prima della morte di Giovanni Paolo II, appassionato all’argomento.
La teoria, seguendo esclusivamente la Profezia di San Malachia, prevedrebbe la fine del Papato a causa delle persecuzioni che affronterà la Chiesa di Roma.
 
Un’altra teoria, ovviamente che non vuole generare allarmismi, è quella che associa la figura di Petrus Romanus a Tarcisio Pietro Evasio Bertone.
È nato del resto a Romano Canavese, il luogo di nascita è collegato al termine «Romanus» usato da San Malachia.
Sarà lui il nuovo Papa? Difficile dirlo ma prenderà le redini della Chiesa Romana, in quanto Camerlengo, dal 28 febbraio all’elezione del nuovo Pontefice.
Sempre che la profezia non si realizzi prima.
 
M.S.