Assemblea Concast Trentingrana: dai Formaggi segnali di ripresa
La liquidazione media del grana ha raggiunto € 0,50 Euro al kg (+4%). Mellarini lancia il marchio «Dolomiti» sul formaggio nostrano
In controtendenza rispetto ai dati
nazionali ed europei, che registrano un calo del reddito agricolo
rispettivamente del 25 e del 12%, i bilanci dei 18 caseifici
sociali trentini che aderiscono al consorzio Concast Trentingrana
(più della metà della produzione cooperativa) sono positivi.
È quanto è emerso in occasione dell'assemblea del consorzio, nel
corso della quale sono stati presentati i dati della produzione
2009, da cui emergono chiari segnali di ripresa e fiducia.
La liquidazione media del frana è stata pari a 0,50 euro al chilo,
in crescita del 4% rispetto al 2008. E alcuni caseifici con
produzioni tipiche di eccellenza (come il puzzone) hanno chiuso i
bilanci in maniera ancora più favorevole.
Segnali di ripresa e fiducia emergono anche dai dati delle
produzioni dei primi mesi del 2010, che registrano un aumento della
quantità di latte conferita.
Un'assemblea molto partecipata, quella avvenuta a Spini di Gardolo,
la prima del presidente Ivo Zucal, che ha potuto
presentare anche i primi frutti della profonda riorganizzazione
attuata nel consorzio.
Tra le novità che hanno caratterizzato lo scorso esercizio la
creazione del «Gruppo Formaggi del Trentino» dove trovano spazio,
accanto al Trentingrana, tutte le eccellenze prodotte dai caseifici
e commercializzate tramite il consorzio.
«Questo è solo il primo passo - ha spiegato Zucal - per esaltare le
nostre produzioni di qualità e trasmettere ai consumatori i valori
che caratterizzano i nostri prodotti.»
La valorizzazione della qualità della produzione è uno dei
principali obiettivi ai quali il consorzio intende lavorare nei
prossimi mesi. A breve dovrebbe essere fissata la Pubblica
Audizione per il riconoscimento della DOP al Puzzone di Moena.
«Ma sarebbe un errore fermarsi qui - ha aggiunto Zucal - altre
produzioni come il Vezzena di Lavarone o il Casolet della Val di
Sole hanno peculiarità produttive, qualitative ed organolettiche
uniche e certificabili.»
Intanto si fa strada l'idea di una denominazione comune per un
formaggio nostrano tipico, che potrebbe chiamarsi «Dolomiti» per
evocare un marchio e un territorio conosciuti e credibili.
La proposta è stata fatta senza messi termini dall'assessore
all'agricoltura e commercio Tiziano Mellarini.
L'assemblea ha accolto con favore l'idea, che già era contenuta,
pur non esplicitata, nella relazione di Zucal.
Il quale per ora preferisce mostrare prudenza.
«La proposta è sicuramente buona, ma per realizzarla occorre prima
riorganizzare la produzione nei caseifici, in modo da offrire un
prodotto comune dal Primiero alla Val di Sole. Ma l'idea rimane
suggestiva, ci lavoreremo.»
Franco Panizza, assessore noneso alla
cooperazione, ha posto anche il problema delle dimensioni dei
caseifici, invitando gli amministratori a valutare con attenzione
la sostenibilità economica delle singole cooperative, e a guardare
avanti senza tralasciare eventuali ipotesi di aggregazione.
Carlo Dellasega, direttore generale della
Federazione, ha ricordato che il modello cooperativo ha consentito
e consente di affrontare meglio di altri la crisi, di rimanere
ancorato al territorio e garantire occupazione e redditi adeguati
ai soci. Soprattutto, è un sistema capace di trovare al proprio
interno anche le risorse per superare le situazioni di
difficoltà.
La produzione
L'86% del latte trentino, pari
a 1 milione 139 mila quintali, è stato conferito ai caseifici
sociali associati al Consorzio Concast Trentingrana.
Un dato in calo rispetto al 2009 (1 milione 250 mila quintali)
anche a causa del progressivo abbandono della zootecnia di
montagna: gli allevatori che conferiscono ai caseifici associati al
consorzio sono passati dagli 879 del 2008 agli 830.
«Il dato - ha commentato il direttore Andrea Merz - risulta ancor
più critico se valutiamo l'età media degli allevatori: il 20% ha un
età inferiore ai 40 anni, il 60% è compreso tra 40 e 65 anni ed il
restante 20% ha un'età superiore ai 65 anni.»
La liquidazione media dei caseifici la cui produzione è incentrata
sul Trentingrana è stata pari a 0.50 euro/kg (+4% rispetto al
2008).
Nel 2009 sono state prodotte 101 mila forme di grana (-4%), 14.606
quintali di burro (-6,40%), 68.190 quintali di siero (+7,50%) ed
analizzati più di 59 mila campioni di latte e prodotti derivati
presso il laboratorio del Consorzio.
Il bilancio di esercizio registra un utile di oltre 61 mila euro,
il valore della produzione sfiora i 52 milioni di euro, il prezzo
medio liquidato ai caseifici per il Trentingrana è stato pari a
0,673 euro/kg, in aumento del 2% rispetto all'anno precedente.