Elezioni amministrative in Italia: il significato è certamente politico

L’astensione al voto e l’exploit di Beppe Grillo dimostrano che la gente non gradisce i partiti che appoggiano il Governo Monti

C’è poco da dire sulle votazioni che si sono svolte domenica e lunedì in Italia, salvo il fatto che stavolta il significato delle elezioni amministrative è certamente politico, ovvero espressione della posizione della gente nei confronti della politica nazionale.
A parte la scontata rielezione del sindaco di Verona Flavio Tosi e il singolare riavvicinamento di Leoluca Orlando al Comune di Palermo, la volontà popolare in sostanza si è espressa chiaramente contro l’attuale governo.
Sono stati infatti penalizzati i partiti che sostengono Mario Monti, in una protesta che si è palesata sia nel calo dell’affluenza al voto che nella forte crescita del partito Cinque Stelle di Beppe Grillo.
 
In pratica, chi è andato a votare lo ha fatto perché aveva motivi precisi per farlo.
Ovviamente non è escluso che ai ballottaggi che si terranno tra due settimane l’affluenza aumenti, anche considerevolmente, richiamando alla scelta coloro che prima non avevano stimoli a votare.
Ma al momento registriamo solo il vistoso calo del PDL, la perdita della lega, l’impasse del PD, la sorpresa del flop del terzo polo e la crescita di Beppe Grillo.
 
Due commenti vanno però rivolti ai citati Flavio Tosi e Leoluca Orlando.
Il primo è stato un po’ il testimonial fiore all’occhiello della Lega e ha mantenuto la propria posizione, certamente conquistando anche voti dei non leghisti.
Il secondo rappresenta invece un’inspiegabile voglia di ritorno al passato. Nato nel 1947, Orlando è stato sindaco di Palermo dal 1985 al 1990, candidando prima nelle fila della Democrazia Cristiana e poi nella Rete. Comunque la si voglia vedere, tutto si può dire tranne che si voglia fare spazio ai giovani.