«Il crimine non paga, follow the money»
Gli insegnamenti di Giovanni Falcone nell’era del COVID-19
Si è conclusa la videoconferenza organizzata dalla Polizia Federale Svizzera insieme ad Europol dedicata al cybercrime e al riciclaggio del denaro sporco (money laundering), temi che rappresentano oggi il banco di prova per le forze di polizia a causa della pandemia: riunione che doveva svolgersi a Berna nel marzo scorso e che è stata rimandata proprio a causa della diffusione del Covid-19.
L’Italia ha partecipato con il Vice Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Rizzi, che nel suo intervento ha focalizzato l´attenzione sui pericoli delle mafie italiane, che rappresentano una minaccia mondiale, e sulle misure di prevenzione patrimoniali, come il sequestro e la confisca dei patrimoni illeciti, che in Italia rappresentano uno strumento efficace, nato dagli insegnamenti di Giovanni Falcone che diceva che per combattere la criminalità organizzata si devono seguire i flussi di denaro (follow the money).
«Le misure di prevenzione vogliono aggredire i patrimoni mafiosi colpendoli al cuore. Sono strumenti che possono essere applicati senza che sia stato commesso un reato e comunque senza una sentenza di condanna e ritengo che siano compatibili con i principi di diritto internazionale, per combattere le mafie a livello internazionale. I presupposti indicati dall’ordinamento italiano (quali la sproporzione tra reddito e valore dei beni e l’esistenza di seri indizi sulla provenienza illecita dei beni) coincidono sostanzialmente con la nozione di provento del reato recepita a livello internazionale e dall’Unione Europea.»
Le richieste di assistenza per l’esecuzione dei provvedimenti di sequestro e confisca emessi dalle autorità italiane nei procedimenti preventivi, sono aumentati nel tempo e trovano sempre più accoglimento da parte dei Paesi esteri.
Ben il 37% riguardano proprio la Svizzera, che ha accolto le richieste e le ha rese possibili in base al principio per cui è irrilevante la denominazione estera della misura qualora corrisponda al diritto svizzero in base al quale la confisca è uno strumento in rem, e pertanto la colpevolezza dell’autore non viene esaminata.
Citando ancora Giovanni Falcone il Prefetto Rizzi ha sottolineato che «il crimine non paga», e Nicoletta della Valle, Direttore della Polizia federale svizzera che ha organizzato la videoconferenza, ha concluso che «per rendere più sicura l’Europa è indispensabile che le forze di polizia rimangono costantemente connesse e abbiamo fiducia le une delle altre».