«Il cibo, sublime ossessione» – Di Giuseppe Casagrande
Oscar Farinetti: «L'Italia è la caput mundi del cibo, ma il 50% degli italiani mangia male. La risposta: puntare sull'educazione agroalimentare nelle scuole»

L'imprenditore piemontese Oscar Farinetti, fondatore di Eataly.
L'Italia è la capitale mondiale del cibo, un primato certificato dagli 838 prodotti a denominazione e indicazione geografica protetta.
Ma, ahimè, il 50% degli italiani mangia male per mancanza di cultura e soprattutto di educazione alimentare.
La cosa era nota da tempo, ma non nei termini impietosi usati da Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, nel corso della applauditissima «lectio magistralis» che nei giorni scorsi ha tenuto a Roma nell’Aula Magna della Luiss, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma, una lectio dal titolo emblematico: «Il cibo sublime ossessione».
In cinquecento righe e novemila parole Farinetti ha spiegato come il cibo possa evolversi da una semplice ossessione, quella che abbiamo nei geni come discendenti dell’homo sapiens che doveva sfamarsi, ad una dimensione superiore, nobilitata dalla tradizione, dalla cultura e dall'amore per la propria terra.
Lo chef stellato campano Antonino Cannavacciuolo.
L'Italia deve diventare Paese leader nel «biologico»
Imprenditore piemontese capace di vendere l’arte italiana nel mondo e di creare cibi di qualità in 17 nazioni, Farinetti ha auspicato l’introduzione ufficiale nelle scuole dell’educazione alimentare e ha invitato il mondo della moda a non utilizzare modelle «denutrite» sotto la taglia 38.
«Frequentando quei Paesi – ha sottolineato – ho capito quanto l’Italia è ammirata nel mondo.»
Imprenditore empirico ma anche visionario, Oscar Farinetti ha ben precisa la rotta su cui dovrebbe puntare ora l'Italia, quella di un Paese totalmente votato e dedito alla agricoltura biologica.
«Immaginate – ha detto il fondatore di Eataly – se il premier Draghi annunciasse che l’Italia è un Paese biologico.
«Sarebbe un colpo d’ala per risollevare l’economia italiana dopo la pandemia. Facciamolo, prima che lo facciano altri.»
Perché l’Italia - Farinetti non ha dubbi - è «caput mundi» dell’agroalimentare, ma i cittadini italiani non ne sono sufficientemente consapevoli, né sanno apprezzare a dovere le eccellenze agroalimentari dei vari territori.
E questo proprio perché manca la cultura e l’educazione alimentare. Introduciamo da subito, dal prossimo mese di settembre – ha detto Oscar Farinetti dal palco dell’Università Luiss Guido Carli – l’educazione alimentare nelle scuole.»
Quando il cibo diventa non solo dovere, ma piacere
«Le cinque attività di base della vita - ha spiegato Farinetti - sono mangiare, amare, studiare, lavorare, sognare. In particolare, il cibo è diventato un orgasmo.
«Non si tratta solo di un dovere, è anche un piacere. Ma con il cibo si apre una valle di gioie e di lacrime: la prima lacrima è che mangiamo altri esseri viventi, quindi il fatto che, come sempre, c’è chi è forte e ricco e chi debole e povero, e questo rappresenta la seconda lacrima.
«Guardando i dati riscontrati il 14 gennaio 2022, su otto miliardi di abitanti, 857.581.480 erano denutriti, 23.428 morivano ogni giorno di fame, ma ce ne erano 1.722.586.132 in sovrappeso e 800.332.039 obesi.
«Ancora, nella spesa annua degli italiani il 24% va al cibo, ma due milioni di famiglie sono in grossa difficoltà e c’è un 30% di differenza tra Nord e Sud.»
«Se c’è ancora fame e denutrizione nel mondo – ha sottolineato Farinetti – è pur vero che soltanto 200 anni fa meno del 10% aveva di che mangiare a sufficienza e il 90% si arrabattava.
«Credo nella capacità umana di progredire - ha aggiunto il fondatore di Eataly - nel buon cuore degli umani, nella crescita felice.»
Andando avanti sui dolori collegati al cibo, la terza lacrima è che «non esiste l’educazione agroalimentare.
«C’è, infatti, chi ricopre di prodotti chimici, chi uccide senza pietà porcellini e vitellini nati da poche settimane, chi infila imbuti in bocca alle oche per ingozzarle e far gonfiare il fegato, chi fa vivere i polli come fossero a Guantanamo. E poi di carne ne mangiamo davvero troppa, mangiamone la metà e staremo da Dio.»
«E c’è ancora un’ultima lacrima, che riguarda le persone obese: in Italia sono 5 milioni, 3 milioni gli anoressici e bulimici.
Contro le perversioni - è l’invito di Oscar Farinetti - pane e marmellata! Costa meno di una merendina e fa godere il doppio! In Italia il 50% degli italiani mangia male. L’unica risposta è educazione agroalimentare.
«Se un prodotto rispetta sia la natura che il tuo corpo, godi di più, godi il doppio».
Quanti conoscono la differenza tra grano duro e tenero?
Farinetti ha poi ricordato gli indiscutibili primati che l’Italia vanta in campo agroalimentare.
«Sono stati i Romani a inventare l’agricoltura moderna, dai sistemi automatici di irrigazione al moderno mulino, al mietitrebbia e aratro moderno.
«Non dimentichiamoci che occorreva sfamare un milione di persone in città, 5 milioni in Italia e 50 milioni in tutto l’impero. Ma quanti di voi conoscono la differenza tra grano duro e grano tenero? In Italia il grano duro si usa per semola e pasta, il tenero per farina, pane, pizza e pasticceria. Siamo tra i più grandi produttori al mondo di grano duro e tra i più piccoli di grano tenero.»
«Siamo i più bravi artigiani del cibo al mondo, i più bravi cuochi al mondo, tra i primi in Europa per numeri di aziende agricole biologiche e abbiamo il terreno agricolo meno inquinato e la più profonda biodiversità agroalimentare del pianeta e la più diffusa rete di osterie tipiche, ma siamo all’altezza? No.
«Non capiamo perché dobbiamo pagare 15 euro una bottiglia di olio extravergine d'oliva, quando per un vero extravergine italiano si impiegano solo olive italiane coltivate con cura (538 cultivar di olive contro le 60 spagnole), raccolte tra mille difficoltà, spremute a freddo e trasformate lentamente.»
Il rimedio? Più educazione, più scuola e meno show televisivi
Quale il rimedio? «L’educazione alimentare» – risponde Farinetti.
«Propongo che venga ufficialmente immessa tra le materie scolastiche di primo livello. Ogni nazione ha il dovere di puntare sulle proprie vocazioni, educare i giovani fin da bambini, così in una ventina d’anni avremo una classe dirigente con le idee chiare.
«Ne ho parlato personalmente con gli insegnanti. Ci siamo anche proposti come Fico a Bologna per essere un luogo didattico, ci teniamo moltissimo, un altro polo può essere e sarà senz’altro l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ma tutto questo deve essere fatto, un Paese deve coltivare le proprie vocazioni e questo sin da bambini, così un giorno ci troveremo una classe dirigente sveglia.»
Nella fase del post pandemia, ha detto ancora Oscar Farinetti parlando con Winenews, è necessario più che mai accelerare il passo.
«Dobbiamo raddoppiare le esportazioni delle nostre eccellenze, passando da 50 a 100 miliardi, il mondo non vede l’ora di comprarcele e poi dobbiamo raddoppiare la presenza di turisti stranieri in Italia, anche lì, per esempio, dichiarare l’Italia paese totalmente biologico, il paese più pulito al mondo perché già lo siamo, i nostri ristoranti sono i più puliti al mondo, le nostre aziende di produzione, anche quelle del vino, sono immensamente più pulite di altre nazioni. Andiamolo a raccontare al mondo e raddoppieremo il numero dei turisti stranieri.»
Un capitolo della lectio magistralis è stato dedicato anche alla televisione. Un'ubriacatura di trasmissioni televisive sul tema (ne ha elencate 136) e un'invasione di blog. Il fondatore di Eataly ha bocciato la maggior parte di queste trasmissioni.
Meno show e più professionalità ha tuonato sfidando scherzosamente lo chef stellato campano Antonino Cannavacciuolo.
«Vorrei – ha concluso – che spiegasse la ricetta degli spaghetti al pomodoro con un’attenzione alla territorialità, alla qualità e all'identità degli ingredienti, sottolineata dalla A alla Z.»
E come dargli torto?
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]