De Laurentis lascerebbe volentieri il Tevere per le Dolomiti

Lo ha detto ieri alla prima di «Colpi di fulmine», girato in Trentino con il sostegno della Trentino Film Commission

«La Hollywood italiana può trasferirsi dal Tevere alle Dolomiti.»
Ieri, alla prima tenuta a Trento di «Colpi di fulmine», il produttore Luigi De Laurentis (figlio di Aurelio) ha commentato così l’esperienza trentina.
«Il Trentino crede nell’eccellenza del cinema e il Trentino è un’eccellenza in Italia. – Ha continuato il produttore. – Dall’unione di questi due elementi si può immaginare che proprio qui il cinema trovi una nuova realtà, soprattutto che si possa valorizzare il lavoro di molti: dalle maestranze agli attori, insomma creare Arte.»
 
Già nel corso della produzione del film la troupe aveva avuto modo di compiacersi per la collaborazione che ha trovato da parte della gente del posto.
Forse Roma è troppo scafata, abituata ormai a vedere nelle riprese esterne una seccatura più che un’opportunità, tanto meno la curiosità che si prova quando si vedono luci e cineprese.
Fatto sta che l’interesse della FilmMauro potrebbe divenire una realtà perché Paolo Manfrini, direttore generale di Trentino Marketing, ha commentato così.
«Questo film è il primo passo verso la promozione in Trentino di film nazionalpopolari. Con De Laurentis stiamo parlando di produrre nel nostro territorio una trentina di film nei prossimi tre anni.»
 
Che Trento possa effettivamente togliere il primato a Roma per le produzioni cinematografiche, ne è convinto anche il regista Neri Parenti.
«Siamo riusciti a ricostruire angoli di Roma a Trento con un ottimo risultato visivo, – ha detto. – Se sorgesse in Trentino un vero e proprio studio di produzioni cinematografiche si potrebbe realizzare qualunque ambientazione.»
Per rafforzare il concetto, Parenti ha citato l’aneddoto della lezione in romanesco tenuta alle comparse trentine per poter girare la scena della serenata in cui dovevano cantare «Roma non fa’ la stupida stasera».
 
L’attore comico Lillo, protagonista insieme alla sua spalla costante Greg, ha ricordato invece uno scherzo non proprio simpatico che gli ha fatto il regista mentre doveva girare una scena in costume al freddo di montagna, lasciandolo con un pretesto alcuni minuti senza vestiti, invece dei 50 secondi previsti.
Felice di aver girato in Trentino anche Greg.
«Ero stato qui solo una volta all’età di 10 anni e non mi ricordavo nulla o quasi. Invece sono stato stupito dalla bellezza dei luoghi e dalla gentilezza e collaborazione di tutti.»
 
Colpi di fulmine esce da oggi in 700 sale italiane e vi rimarrà fino a giugno.
«Siamo usciti dal genere Cinepanettone, – ha detto De Laurentis – proprio perché così è divenuto un film che può essere visto in qualsiasi momento dell’anno.»
 
Il film in sala è piaciuto. E questo non era affatto scontato.
Forse è sembrato più piacevole l’episodio con Lillo e Greg, ma anche De Sica ammette che la presenza di una spalla importante avrebbe potuto fare la differenza.
Anzi, ha detto che non gli spiacerebbe prossimamente avere due spalle proprio come Lillo e Greg.
Non siamo invece convinti che De Laurentis abbia ragione quando dice che il film «non panettone» soffra il vantaggio di essere guardato tutto l’anno. Comunque sia, un film panettone ci vuole e se non lo fanno loro lo farà qualcun altro.
Questo lo diciamo noi, che i film panettone non andiamo mai a guardarli... Ma quando li danno in TV, allora proviamo a goderceli.