Le opere d’arte rubate valgono oltre due milioni di euro

Abbiamo parlato con il collezionista trentino che sabato è stato derubato di sei tele, delle quali una è di Braque e due sono di Malevič

Abbiamo incontrato l’imprenditore trentino che sabato scorso è stato derubato di sei quadri che teneva in casa nella sua collezione.
Non desideriamo fare il nome, ma possiamo parlare delle opere d’arte che gli sono state portate via.
Dei sei quadri, tre sono di grande valore, sia storico che artistico che affettivo.
Si tratta di un’opera di Georges Braque e di due quadri di Kazimir Malevič. 
 
Georges Braque è nato ad Argenteuil il 13 maggio 1882 ed è morto a Parigi il 31 agosto 1963. È stato un pittore e scultore francese che, assieme a Pablo Picasso, è stato l'iniziatore del cubismo.
Il quadro che il nostro amico teneva in casa era stato acquisito da suo padre in circostanze davvero simpatiche. Il genitore era un maestro di violoncello e incontrò Braque a Parigi in occasione di un concerto nel quale si era esibito.
Al termine dell’incontro, che si svolse in un clima di assoluta simpatia, Braque volle regalare al musicista trentino una propria opera, in segno di affetto e di riconoscenza.
Il valore dell’opera è difficile da stabilire ma, al di là del valore affettivo di un’opera regalata direttamente dall’autore, porta una data irripetibile, quella del 1913, anno in cui viene fatta risalire la nascita del cubismo, di cui Braque fu il capo scuola.
 
Kazimir (o Kasimir) Severinovič Malevič invece era nato a Kiev il 23 febbraio 1878 e morì a San Pietroburgo il 15 maggio 1935. È stato il pioniere dell'astrattismo geometrico e delle avanguardie russe. Studiò all'Accademia privata di Rerberg a Mosca.
Nel 1913 – data ricorrente nella storia dell’arte mondiale – fondò l'avanguardia artistica chiamata Suprematismo.  
 
Delle due opere che il collezionista trentino teneva in casa, una era di un valore storico decisamente unico e irripetibile. Si tratta di un’opera mista, un collage su olio, in cui rappresentava un soggetto allegorico di orientamento politico rivoluzionario.
Malevič infatti aveva fatto quattro copie simili da regalare a Stalin, Lenin e Trotsky. La quarta opera non si sa a chi fosse destinata, ma dopo la morte di quest’ultimo tutti andarono alla ricerca dell’opera mancante.
Ed è in questa romantica storia di rivoluzione e arte che il nostro amico è riuscito a inserirsi e a diventarne proprietario.
 
Il nostro amico è proprietario di altre centinaia di tele, molte delle quali di grande valore e parecchie di artisti trentini. Appartiene a lui tra l’altro anche la collezione più completa dell’artista trentino Schmid, che a suo tempo è stata esposta al Mart di Rovereto, che ne fece un catalogo.
Ultimamente il collezionista, che ha 85 anni, aveva avviato trattative con un commerciante di opere d’arte di questa portata e sembrava che l’affare potesse andare in porto.
Poi, sabato, mentre lui era all’Hotel America a prendere un caffè, uno sconosciuto (o più) entrava in casa sua in via Vannetti, abbassava le tapparelle per poter lavorare indisturbato, sfilava sei quadri dai loro chiodi, li toglieva dalle cornici, li nascondeva e li portava via.
 
Nessuna traccia di effrazione, il che significava che il malandrino era entrato con le chiavi di casa.
«Non ha usato i guanti – ci dice il collezionista. – D’altronde, chi ha le chiavi non teme che vengano riscontrate le sue impronte: ci sarebbero state dappertutto.»
Il derubato esclude nella maniera più assoluta che si tratti di un suo parente o della sua assistente e anzi un’idea precisa ce l’ha su chi potrebbe essere stato.
«Entro due settimane – ci ha assicurato, – i carabinieri lo prenderanno.»
 
Il Braque è assicurato per una cifra superiore alla valorizzazione del furto denunciato, le altre due opere no, anche perché sono di difficile valutazione.
Secondo quanto ci è dato di sapere le tre opere da sole potrebbero valere sui due milioni di euro.
 
La foto che riporta un'opera di Malevič è di repertorio.