Al Festival dello Sport i tuffi d’oro della famiglia Cagnotto
Un teatro Sociale tutto esaurito ha abbracciato anche la nostra Francesca Dallapè
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Teatro Sociale esaurito per l’evento conclusivo della prima edizione del Festival dello Sport. Quattro giorni, con 130 eventi e ben 150 ospiti, che hanno trasformato Trento in una città colorata di testimonianze da record e di quel rosa che da sempre contraddistingue il principale quotidiano sportivo del nostro Paese A dare l’arrivederci al prossimo anno le emozioni legate ai trionfi della famiglia Cagnotto con Giorgio e Tania che hanno raccontato le loro vittore e le loro delusioni accanto a Francesca Dallapè la campionessa trentina che in coppia con Tania ha conquistato, fino ad oggi, ben otto ori.
L’incontro condotto da Stefano Arcobelli, giornalista de La Gazzetta dello Sport, si è aperto con le parole di Giorgio Cagnotto uno dei più grandi tuffatori italiani di tutti i tempi insieme a Klaus Dibiasi.
«Aggredivo la gara e a volte questa mia caratteristica non era un bene – ha raccontato – ma mi sono preso le mie belle soddisfazioni partecipando a cinque Olimpiadi e vincendo due argenti e un bronzo nei tuffi dai 3 metri e un bronzo in quelli dalla piattaforma da 10 metri.»
Quelli erano i tempi del domino degli atleti dell’Unione Sovietica e della Ddr ma anche di un diverso spirito olimpico.
«Secondo me – ha evidenziato Giorgio Cagnotto – dopo i tragici fatti di Monaco [con il sequestro degli atleti israeliani da parte dei terroristi palestinesi NdR] è morta l’Olimpiade in cui si stava tutti insieme e poi oltre ai metal detector sono arrivati anche i boicottaggi a spezzare la magia di quelle gare.»
Dopo il suo ritiro Giorgio Cagnotto dal 2000 è diventato tecnico federale della nazionale italiana trovandosi ad allenare anche la figlia Tania che ha deciso di seguire le orme del padre e della madre Carmen Casteiner, anch'essa campionessa italiana di tuffi negli anni '70.
«I miei genitori – ha spiegato Tania Cagnotto – hanno cercato di farmi fare altri sport come lo sci e il tennis ma alla fine non ho resistito al richiamo della piscina.»
Un destino forse già scritto quello di Tania, nata a Bolzano nel 1985, e diventata la prima donna italiana ad aver conquistato una medaglia mondiale nei tuffi e l'unica ad aver vinto una medaglia d'oro, oltre ad essere la tuffatrice europea con il maggior numero di podi in carriera il primo dei quali ottenuto nel 2002 e l’ultimo alle Olimpiadi di Rio del 2016.
«Mi è sempre piaciuta la piattaforma specie in gara – ha confessato la vincitrice di 41 medaglie – perché è solida mentre il trampolino balla e non dà la stessa sicurezza.»
Inevitabile trattare il rapporto fra un padre allenatore come Giorgio e la figlia.
«Devo confessare che in tante situazione il mio ruolo di padre ha prevalso su quello di tecnico ma devo dire che io e Tania abbiamo sempre discusso con grande serenità, superando ogni incomprensione e solo in qualche caso mia moglie è intervenuta a mediare fra di noi.
«Va anche detto che senza le atlete cinesi Tania avrebbe vinto molte più medaglie ma loro hanno meritato ed è giusto così.»
Fondamentale nella storia dello sport italiano anche il sodalizio fra Tania Cagnotto e Francesca Dallapè: una coppia la loro che nel trampolino sincro ha conquistato anche otto ori e due argenti.
«Fra me è Francesca – ha sottolineato Tania – c’è stata subito una grande intesa che poi si è trasformata in una profonda amicizia. Una sintonia fondamentale per raggiungere i successi che abbiamo conseguito insieme.
«Vi siamo sempre dette le cose in faccia e cosi abbiamo superato tutte le difficoltà.»
Proprio Francesca Dallapè ha convinto recentemente Tania, che aveva annunciato un anno fa il ritiro, a tornare ad allenarsi insieme.
«Ho detto a Tania – ha raccontato Francesca Dallapè – che dopo essere diventate entrambe mamme era arrivato il tempo di riprovarci e l’ho convinta a tornare in azione. Sappiamo entrambe che non sarà facile ma ci crediamo entrambe e daremo il massimo.»
Le due «amiche d’oro», come titolava la Gazzetta dello Sport dopo un loro trionfo, sono pronte ad accettare nuove sfide mondiali e olimpiche.
«Ci alleniamo almeno due ore al giorno – conclude la Cagnotto – e anche se ci sarà da lavorare molto il nostro vantaggio è che siamo più esperte di quando abbiamo iniziato a tuffarci.»
Papà Giorgio annuisce ma precisa: «Io all’inizio ho provato a dissuaderle ma poi sapendo che sia Tania che Francesca sono due testarde ho deciso di appoggiarle. Il percorso che hanno iniziato non sarà certo facile ma sono fiducioso che possa arrivare qualche buon risultato e, chissà, magari anche qualche nuova medaglia».