Rumena arrestata a Flavon per estorsione e procurato allarme
Aveva finto un rapimento in Romania per chiedere il riscatto al convivente e «verificare così la tenuta del legame sentimentale»…

La scorsa notte i Carabinieri di Cles hanno denunciato a piede libero una giovane 22enne rumena, domiciliata in Flavon, per estorsione, simulazione di reato e procurato allarme.
La vicenda penale trae origine da una denuncia presentata nel pomeriggio di ieri presso la Caserma dei Carabinieri di Cles da un 64enne di Flavon, imprenditore edile, il quale aveva riferito ai militari i fatti accaduti dal marzo di quest’anno con la sua convivente, la ragazza poi denunciata.
La rumena si era recata in Romania per far visita ai parenti, dove sarebbe stata sequestrata da non meglio indicati soggetti che nell’arco temporale di 3 mesi si sarebbero fatti inviare tramite money transfer circa 5.000 euro.
Nel pomeriggio di ieri, questi presunti estorsori lo hanno contattato per concordare il prezzo del riscatto della giovane, nel frattempo riportata in Italia, fissando lo «scambio» per la serata di ieri presso la Stazione F.S. di Trento.
All’appuntamento, oltre al denunciante si sono presentati i Carabinieri che, dopo aver predisposto un servizio tale a scongiurare eventuali rischi per il denunciante e la presunta vittima, hanno potuto constatare, con sorpresa, la presenza della sola rapita a sua volta emissaria dei rapinatori con l’incarico di portare la somma pattuita ai delinquenti.
Come se dei rapitori potessero fidarsi sulla parola della rapita…
Ovviamente i carabinieri l’anno interrogata come si deve e, nel corso della deposizione, la sequestrata ha confessato di aver escogitato la storia del sequestro per sottrarre denaro al suo convivente e per testare l’affidabilità del loro legame sentimentale.
Il tutto senza mostrare il proprio disappunto per non aver concluso l’affare e per aver verificato così «la scarsa affidabilità del legame»…
Sono in corso ulteriori indagini per individuare i complici della donna che, appunto, è stata denunciata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento.