Parte da Trento il «Progetto Erasmus» per manager di cooperative

La Federazione Trentina della Cooperazione capofila del progetto «Una rete europea per combattere la crisi»

Il progetto europeo consiste nello sviluppo di un sistema di crediti che permetterà di riconoscere il valore aggiunto della formazione e delle azioni di mobilità che arricchiranno il curriculum dei manager cooperativi. Quello che già accade per gli studenti universitari con il progetto Erasmus.
Vengono da Gran Bretagna, Germania, Francia, Grecia, Spagna, Romania e Italia, coloro che lo dicono.
I membri dei movimenti cooperativi di sette paesi europei si incontrano a Trento per pianificare il «programma Erasmus» dei manager cooperativi.
Si chiama EUCoopC, European Coop Campus. Leader del progetto è la Federazione Trentina della Cooperazione che si occupa anche del coordinamento amministrativo e del monitoraggio degli obiettivi.
«L’Europa deve riconoscere il modello cooperativo, – dicono i vertici della Cooperazioone. – È una strada alternativa al modello di sviluppo finora perseguito dai nostri stati e che oggi è in crisi.»
 
L'iniziativa finanziata dal Fondo sociale europeo si propone di creare una rete permanente tra le cooperative degli stati membri.
«Lo si farà a partire dalla formazione – spiega Elena Badeanschi, referente del progetto per la Federazione. – Stiamo mettendo a punto un percorso per i manager cooperativi che visiteranno per brevi periodi i territori dei loro colleghi europei, confrontando esperienze e scambiandosi consigli pratici. Rimanere una settimana presso le cooperative in Francia, Germania, Spagna o negli altri paesi partner sarà un’esperienza d’arricchimento.»
 
L’altro ieri la visita alla Cassa Rurale, la Cantina e la Famiglia Cooperativa di Roverè della Luna.
«Che la realtà cooperativa riunisca finanze, produzione, consumo come avviene in Trentino è notevole – hanno commentato i cooperatori francesi. – Il vostro è decisamente un modello singolare e prezioso.»
 
A occuparsi dell’analisi per il progetto EUCoopC, fornendo una panoramica sui profili professionali esistenti nei diversi sistemi cooperativi partner, è anche Euricse.
Per ora si stanno individuando unità di apprendimento comuni a partire dagli esempi cooperativi di svariati settori, dal sociale al lavoro, dal credito, al commercio e all’agricoltura.
 
Sarà sviluppato un sistema di crediti che permetterà di riconoscere il valore aggiunto della formazione e delle azioni di mobilità che arricchiranno il curriculum dei soci.
La rete permanente europea consentirà continui scambi. Si punta a coinvolgere altri più paesi.
 
Soddisfatti i colleghi stranieri (nella foto di gruppo, insieme con gli italiani).
«Modelli cooperativi sociali potrebbero esserci utili per fare fronte alla crisi soprattutto nel sociale e nel settore della sanità, – commenta il greco George Tsobanoglou. – Il nostro governo cerca di disincentivare l’esistenza delle cooperative che invece spesso costituirebbero la soluzione ideale.»
Entusiasmo anche da parte del tedesco Rüdiger Meister.
«Stiamo discutendo delle competenze che occorrono a un manager, non è facile. Ciò che è scontato in Germania non lo è altrove e viceversa. Ne uscirà un percorso formativo davvero interessante.»