Prima udienza sui marò al tribunale internazionale dell’Aia
Per l’ambasciatore italiano i due marò devono stare in Italia, per l’India è inammissibile
Sì è aperta all’Aia (Olanda) la due giorni di udienze al tribunale arbitrale internazionale sul caso dei due marò.
Ma poiché il procedimento arbitrale potrebbe durare anni, l’Ambasciatore italiano in Olanda Francesco Azzarello ha fatto istanza affinché i due marò possano tornare in Italia.
La richiesta è più che fondata perché, a quattro anni dal fermo dei due fucilieri di marina Latorre e Girone, non è stato neppure formalizzato un atto d’accusa.
E invece il rappresentante del governo indiano ha respinto con forza la richiesta, definendola «inammissibile». Una bella faccia tosta, vista l’incapacità a procedere nei confronti dei nostri due militari.
La tesi sostenuta dal nostro rappresentante diplomatico è che un essere umano non può essere trattenuto come «garanzia».
Le garanzie vengono offerte in altra maniera, ha sostenuto, facendo l’elenco delle disponibilità offerte dal nostro Paese.
Noi siamo assolutamente contrati anche a fornire queste garanzie, perché – al di là dell’incapacità di gestire la situazione – l’India ha il dovere di rispettare i trattati internazionali cui aderisce.
Il procedimento dell’Aia stabilirà appunto queste direttive, ma è l’Italia a non avere garanzie che l’India rispetti poi le deliberazioni del tribunale arbitrale internazionale.