La Cooperfidi ha chiuso il lungo e positivo capitolo Masè
Radiografia dell'indebitamento Trentino, alla chiusura del bilancio 2009
Sono due gli elementi che emergono dalla lettura della relazione di
bilancio che ieri Fausto Masè (nella foto, al centro) ha
proposto ai soci di Cooperfidi, ultimo atto della sua preziosa
gestione.
Il primo è che, comunque la si voglia vedere, il Trentino è
fortemente assistito dalla Provincia.
Il secondo è che i beneficiari della Cooperfidi sono sempre
impegnati a far fronte correttamente agli impegni garantiti da
Cooperfidi.
Leggere il bilancio di Cooperfidi non ha molto senso, anche perché
molte voci non concorrono direttamente alla formazione del conto
economico.
Anche il suo utile d'esercizio, che è esagerato per una cooperativa
di garanzia (766.000 euro), è frutto di una serie di operazioni che
non erano finalizzate alla costruzione del reddito.
Le voci più significative sono date dalle operazioni garantite, che
si suddividono in 61 milioni per la operazione agricola, 54 milioni
per le altre cooperative e 70 milioni per le aziende agricole.
Anche la voce «Garanzie» ha un senso, perché è quella che consente
alla Cooperfidi di prestarle a sua volta. Con l'effetto
moltiplicatore, Cooperfidi è riuscita a garantire finanziamenti
assistiti per 186 milioni.
Di questi, 166 milioni sono a medio e lungo termine, 20 riguardano
le operazioni a breve.
E qui merita spendere due parole.
- L'«effetto moltiplicatore» sta nel fatto che Cooperfini non deve
necessariamente disporre di garanzie pari al controvalore
garantito. Le sue garanzie vengono calcolate sulla base della
propria disponibilità patrimoniale, rapportate appunto con il
quoziente di rischio.
Se, come risulta, le sofferenze sono nella misura dello 0,5%,
Cooperfidi può garantire quasi 10 volte la propria
disponibilità.
- La crescita delle garanzie a medio termine sono il risultato
dell'azione di governo provinciale che, per contrastare la crisi,
ha specificatamente dotato Cooperfidi di danaro sufficiente per
consentire alle aziende di consolidare le esposizioni a breve.
Se, come risultava, fidi e castelletti si erano incagliati a causa
della crisi, l'unico modo per sbloccare la capacità finanziaria
delle associate era di consolidare le posizioni e diluirne il
rientro a medio termine.
Tra le operazioni di maggior rilievo va segnalata l'acquisizione
degli immobili del Caseificio Sociale di Pinzolo Fiavé Rovereto. Si
tratta di un'operazione a sé, molto particolare.
Per salvare il caseificio dal fallimento, Cooperfidi e Provincia
hanno deciso di effettuare un'operazione ad hoc, quella di
acquisire appunto l'immobile e di darlo in affitto al consorzio
stesso.
L'operazione Fiavé ha richiesto il considerevole importo di 23
milioni di euro. L'operazione è stata iscritta a bilancio nel conto
«Fondo immobiliare cofinanziato da Provincia e da Cooperfidi».
Il valore della pertinenza è stato stabilito da una perizia
asseverata.
L'acquisto è stato effettuato da Cooperfidi.
L'immobile è intestato a Cooperfidi.
La rendita dell'immobile va nel conto medesimo del
cofinanziamento.
Va da sé che l'operazione non fa perdere soldi né alla Cooperfidi
né alla Provincia, semmai ne impegna la liquidità. Resta il fatto
che il Consorzio beneficiario deve essere in grado di produrre
reddito, altrimenti non ci saranno altri appelli.
Altre operazioni come questa sono in fieri con la Cantina sociale
di Nomi, anche se si tratta di importi molto meno importanti.
Il presidente Fausto Masè, con l'approvazione del bilancio 2009, ha
concluso il suo ultimo mandato di presidente del Consiglio di
Amministrazione.
Se la Cooperfidi compie 30 anni di vita, la presidenza Masè è
durata più della metà.
Nel suo discorso di addio, ha voluto precisare che se ne va perché
ritiene che sia doveroso procedere a periodici rinnovi
generazionali. Ma soprattutto ha raccomandato coloro che verranno
dopo di lui ad essere sempre trasparenti e di costruire insieme con
i soci non solo le operazioni necessarie per finanziare le istanti,
ma soprattutto di aiutarli a trovare il modo migliore per lavorare
con lo strumento finanziario più aderente alle singole
necessità.