Casse Rurali: Aumentano la raccolta (+4,5%), i prestiti (+3,7%) e le sofferenze (+0,7%)
La raccolta complessiva ha superato i 16 miliardi, i prestiti concessi sono stati dell'1,5% in più di quelli delle banche nazionali
Anche in tempi di crisi le Casse
Rurali hanno garantito il credito alle famiglie e alle imprese: i
dati relativi al 2009 mostrano la crescita della raccolta e dei
prestiti.
Il sistema del credito cooperativo ha accettato un
ridimensionamento della redditività in un contesto di oggettivo
aumento dei rischi.
In leggero aumento l'occupazione, con 2.740 addetti.
Cresce il risparmio depositato nelle Casse Rurali (la raccolta
complessiva ha superato i 16 miliardi, +4,5%) e crescono anche i
prestiti, arrivati a quota 12,5 miliardi (+3,7%), in misura
superiore rispetto a quelli delle banche nazionali, cresciuti
dell'1,5%.
Questo, secondo una nota della Cooperazione Trentina, significa che
«le Casse Rurali sono rimaste vicino alle proprie comunità,
prendendosi anche i rischi che tale impegno comporta in situazioni
di crisi come quella che stiamo vivendo».
Stamani, infatti, presso la sede della Federazione a Trento, i
rappresentanti del mondo cooperativo hanno presentato i primi
risultati del 2009.
Per il presidente della Cooperazione Trentina Diego
Schelfi «i sistemi locali come il nostro hanno
mostrato capacità di agire sulla comunità e sulla relazione, un
ruolo di cui essere orgogliosi».
Una risposta indiretta anche a chi recentemente ha affermato che
proprio il controllo locale produce distorsioni nell'erogazione del
credito.
«Non scappiamo dalle imprese e dalle famiglie - ha aggiunto il
vicepresidente della Federazione Giorgio
Fracalossi - anche se piccoli, teniamo al nostro
territorio.»
Per Franco Senesi, presidente di Cassa
Centrale Banca, «l'aver accumulato fieno in cascina negli
anni più floridi consente ora al sistema di affrontare con più
serenità il ridimensionamento della redditività».
Lo conferma anche il direttore della Federazione Carlo
Dellasega, secondo il quale «la cooperazione svolge
un ruolo anticiclico, non delocalizza ma al contrario investe in
innovazione, come dimostrano i prodotti di eccellenza messi in
campo dalle società di software bancario del movimento Phoenix e
Ibt, nate dentro le Casse Rurali e diventate leader nazionali.
Ruggero Carli, responsabile del settore
Casse Rurali della Federazione, ha illustrato i primi risultati
aggiornati a dicembre 2009.
Insieme ai prestiti infatti sono cresciute anche le difficoltà dei
clienti (soprattutto imprese) a far fronte agli impegni
finanziari.
Se a dicembre 2008 il rapporto tra impieghi e sofferenze era
dell'1,4%, un anno dopo tale indice era salito al 2,1%, peraltro
ancora distante dal 3,2% del sistema bancario nazionale.
In valori assoluti sono 245 milioni su 12 miliardi e mezzo, ma il
balzo del 56% sull'anno precedente denota la delicatezza del
momento.
Anche per far fronte a questo disagio le Casse Rurali hanno cercato
con i propri clienti le formule più opportune per diluire o
posticipare i pagamenti.
Rimane sempre alta la fiducia e la fedeltà dei clienti,
pari al 96%.
I soci hanno raggiunto quota 117 mila (3.600 quelli nuovi), il
patrimonio del sistema è cresciuto di 52 milioni, arrivando ad un
miliardo 623 milioni di euro.
E se la congiuntura non è favorevole, le Casse Rurali non si
arricchiscono: nel 2009 la redditività si è ridimensionata, con il
margine di intermediazione in discesa del 9,1%. Segno meno anche
per lo spread (la differenza tra il costo del denaro e la
remunerazione del risparmio), sceso in un anno di mezzo punto (dal
2,7 al 2,2%). Di conseguenza, anche il risultato lordo di gestione
si è contratto del 32%.
Di tutto ciò hanno beneficiato i 450mila clienti (aumentati ancora
di 10mila lo scorso anno), che hanno ottenuto un tasso medio sui
prestiti del 3,9% (rispetto al 6% dell'anno precedente) e un tasso
medio sul denaro raccolto dell'1,7% (contro il 3,4 del 2008).
Tra i clienti, le famiglie hanno ricevuto finanziamenti per oltre 4
miliardi di euro (+4,4%) e le imprese per 8,2 miliardi (+3,4%). Tra
queste, gli artigiani hanno ricevuto prestiti per 3,3 miliardi di
euro (+4,7%).
Complessivamente si parla di 26 mila mutui alle imprese e 78 mila
alle famiglie.
Suddividendo i prestiti per settori, l'incremento maggiore lo
troviamo nelle imprese di servizi (+8%), seguite dal mondo agricolo
(+7%) e dagli albergatori (+4,4%).
Le Casse Rurali hanno aderito alle due manovre anticrisi per il
riassetto finanziario delle imprese varata della Provincia Autonoma
di Trento.
Complessivamente il sistema del credito cooperativo ha sostenuto
all'80% le due iniziative.
Il sistema del credito cooperativo in Trentino ha mantenuto i posti
di lavoro nei 381 sportelli di 46 Casse Rurali e di Cassa Centrale
Banca, arrivati ora a 2.740 persone (+21 nell'ultimo anno).