Cartoline di Bruno Lucchi: i papaveri nell'ora dorata

I paesaggi si susseguivano accompagnando i miei pensieri; poi all'improvviso... una culla di rosso vivo: un campo di papaveri. Pare che qualcuno li abbia seminati. Dipinti.

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Dopo una giornata di lavoro dedicata all'installazione delle ultime opere che, per tutta l'estate, abiteranno le piazze di Jesolo, stanco riprendo la via di casa.
Finalmente, dopo tanti giorni di pioggia, il cielo è azzurro. Non sembra vero.
In strada il traffico è intenso, fortunatamente, in senso contrario.
Il sole, dopo aver svolto il proprio compito per tutto il giorno, sta tramontando.
Tecnicamente si chiama «l'ora d'oro» o «l'ora dorata», ed è una luce che dà magia e fascino a tutto quello che investe.

I paesaggi che si susseguono accompagnano i miei pensieri; poi all'improvviso... Lo sguardo è catturato da un'esplosione di colore.
Una culla di rosso vivo: un campo di papaveri.
Pare che qualcuno li abbia seminati. Dipinti.
Una rapida inversione di marcia.
Dopo un minuto eccomi nel campo, con la mia macchina fotografica.
 
I papaveri li ho fotografati e pubblicati in altre occasioni, ma mai con la complicità dell'ora dorata.
La luce emana colori caldi, morbidi.
Le ombre lunghe tendono a svanire.
Il contrasto raggiunge una forza incredibile, quella forza desiderata da tutti i fotografi.
 
La mia, è competizione contro il tempo, contro il sole, ormai sempre più vicino alla linea dell'orizzonte.
Scatto: clic, clic, clic.
Non ho tempo di cambiare obiettivi e nemmeno di riflettere su ciò che realmente voglio realizzare.
So solo che la bellezza di quei petali, incredibilmente delicati, investiti da quella luce capace di riflettere ogni tonalità di rosso, è da imprimere non solo nell'obiettivo ma anche negli occhi.
 
Pochi minuti per scattare; pochi ma intensi.
Il momento che precede lo scatto, e quello del clic, è adrenalina pura.
È una carica che accelera i battiti del cuore. Attiva la frenesia dello scatto.
È un'emozione che appaga forse più di quella che si ha nella post-produzione, - il secondo momento creativo, - dove al PC scopri se hai fatto un buon lavoro e cerchi di perfezionare le immagini che hai fermato sulla sim.
 
La luce ha abbandonato il campo.
Il sole, dopo aver scansato le nuvole, è scivolato dietro le montagne.
Mi siedo a terra per riprendere fiato.
Nel silenzio.
Il cielo regala ancora grande spettacolo.
Un altro piccolo premio, prima di ripartire verso casa.

Bruno Lucchi
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento
[email protected]
+39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737
www.brunolucchi.it
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Cartoline precedenti.

 
Il mese di giugno si distese all’improvviso nel tempo, come un campo di papaveri.
Pablo Neruda
 
    
La meravigliosa insolenza del papavero che cresce ovunque e incurante di tutto regala il suo rosso a chi sa accorgersi.
Ginevra Cardinal
 
 
Queste fragili macchie rosse, queste lacrime di vita che nessuno provoca e che crescono, tuttavia, imprevedibili, nel bel mezzo dei campi.
Christian Bobin