La Ministro della Difesa Pinotti irritata con l’India per i due Marò
Ha illustrato alla Commissione Difesa della Camera i recenti sviluppi del quadro internazionale, e in particolare la vicenda relativa ai due fucilieri di Marina
Davanti alla Commissioni, il Ministro ha illustrato sinteticamente il quadro internazionale, con particolare riferimento ai Teatri che vedono coinvolto il nostro Paese, per poi soffermarsi su Iraq, Afghanistan e Libia.
Riguardo l’attuale situazione in Iraq, il Ministro ha illustrato i primi positivi risultati raggiunti nel contrasto internazionale all’Isis grazie allo sforzo militare.
«L’avanzata dell’Isis è stata rallentata e le Forze irachene hanno riconquistato alcune località strategiche, per la presenza di impianti energetici, fonte principale del sostentamento dell’Iraq e, quindi, della sua capacità di resistere all’ISIS.»
«La sorveglianza e la ricognizione – ha aggiunto – hanno assunto un ruolo ancor più strategico di prima per la necessità di scoprire e identificare correttamente le forze ostili, che si sono ampiamente disperse sul terreno proprio per sfuggire agli attacchi.»
Il Ministro ha quindi ricordato che l’Italia sta implementando il suo impegno nella coalizione anti Isis (già illustrato alle Commissioni in ultimo anche lo scorso 20 novembre).
«A partire dai prossimi giorni, è previsto l’invio dei nostri militari in Teatro (alcuni sono già presenti per l’organizzazione e la logistica), che opereranno in Iraq e in particolare nella regione curda, strettamente integrati con addestratori di altri Paesi della Coalizione multinazionale che giungeranno insieme ai nostri.»
Un’ulteriore aliquota di militari partirà nel mese di gennaio, fino a raggiungere la consistenza prevista di 280 unità complessive.
Riguardo l’impegno in Afghanistan, il Ministro ha ricordato che insieme agli Alleati l’Italia «ha contribuito in maniera sostanziale alla stabilizzazione della sicurezza e al ripristino del controllo sul territorio da parte delle legittime autorità afgane».
Senza fare bilanci, il Ministro ha ricordato i 54 Caduti nel teatro afgano, «il più alto tributo di sangue italiano mai versato in un Paese straniero sin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale» e gli oltre 650 feriti.
Dal 2015 l’Italia parteciperà alla missione Resolute Support, insieme agli altri 27 Paesi della NATO e a 21 Paesi partner.
«Prevediamo di transitare col nuovo anno dalla missione ISAF alla Resolute Support, impiegando all’inizio circa 750 militari, che andranno a diminuire senza scendere sotto il livello necessario per la sicurezza della missione.»
Restando sui numeri, nel corso del 2015 la presenza media dei nostri militari si attesterà su 500 unità e a fine anno, secondo le attuali pianificazioni, rimarranno in Afghanistan, nell’area della Capitale, circa 70 militari italiani.
Soffermandosi sulla situazione in Libia, il Ministro ha detto «speriamo di poter tornare ad addestrare forze libiche, ma in quel Paese non esistono autorità in grado di selezionare i militari da addestrare».
«Auspichiamo che ci sia una situazione meno confusa in modo da avere interlocutori per riprendere il nostro lavoro e contribuire a stabilizzare il Paese.»
Per quanto attiene ai recenti sviluppi della vicenda dei due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, il Ministro ha dichiarato che «Siamo delusi e irritati dalla decisione della Corte Suprema indiana. Ci aspettavamo una risposta diversa davanti alle istanze di carattere umanitario presentate dai due fucilieri.»
Un decisione davanti alla quale occorre «una risposta forte e unitaria perché – ha spiegato – di questa unità abbiamo bisogno.»
«La posizione di Girone, che rimane a Nuova Delhi, è quella che rimane più critica, e il Governo prenderà tutte le misure necessarie – ha spiegato il Ministro. – Per Latorre la priorità del Governo è il suo pieno recupero fisico e nulla sarà fatto per mettere a rischio le sue condizioni.»