«Dìa de muertos»: al Social Stone la cultura messicana

È possibile celebrare la morte con allegria? In Messico sì...

Secondo una tradizione che affonda le proprie radici nella cultura preispanica, vita e morte sono elementi inscindibili, privi di drastiche interruzioni.
Chi passa a miglior vita semplicemente si mette in viaggio, con destinazione Mictlán, il regno dei morti.
L’atteggiamento peculiare dei messicani, conosciuto in tutto il mondo per la variopinta e gioiosa Festa dei morti, viene narrato in due incontri, dedicati ad adulti e bambini.
Nel corso del primo appuntamento, sabato 31 ottobre, alle 10 del mattino presso il Social Stone (Trento, via Gorizia 18), un gruppo italomessicano illustrerà le origini di questa tradizione: dalle offerte di semi e cacciagione dei rituali indigeni, alle chiacchiere e alle poesie recitate ai defunti dei giorni nostri, il «viaggio culturale» proposto invita il pubblico a visitare con gli occhi dell’immaginazione una cultura di grande suggestione.
 
Durante il racconto, i più piccoli avranno a disposizione una truccatrice e potranno farsi dipingere il volto con le fattezze del teschio di zucchero diventato in tutto il mondo il simbolo del Día de los muertos.
Il secondo appuntamento, previsto sempre presso il Social Stone per la sera del 2 novembre, propone un altro aspetto del culto dei morti: il cibo, perché celebrare la morte significa anche festeggiare la vita.
L’apericena, pensato per ogni età, e anche per vegetariani, offre cibi tipici messicani (non solo piccanti).
All’insegna della condivisione e dell’allegria, e accompagnati da musica dal vivo, il pacchetto buffet più bibita (alcolica o analcolica) ha un costo di 7.50 euro, mentre il buffet da solo 4 euro.