Crediti deteriorati, nasce l’immobiliare delle Casse Rurali per difenderne il valore reale
Anche i crediti più difficili possono tornare a vivere, se gestiti con strumenti innovativi
Una risposta di sistema per affrontare il problema dei crediti problematici di difficile riscossione.
Le Casse Rurali, attraverso Cassa Centrale Banca, potranno contare su strumenti innovativi per «gestire» anche i crediti più difficili, spesso originati dalle difficoltà in cui versa il settore immobiliare.
In Italia, rispetto ai livelli pre-crisi, le compravendite di abitazioni sono calate del 54%. Nomisma prevede anche quest’anno un calo dei prezzi superiore al 5%.
Ciononostante, in Italia sono almeno 800 mila i nuclei familiari che si dichiarano disponibili ad acquistare una casa.
In Trentino sono circa 8 mila. E nella seconda metà del 2013 in Italia il numero di domande di mutui delle famiglie è tornato a crescere del 3,6%, dopo due anni di profonda crisi che hanno visto contrarsi la domanda del 42% nel 2012 e del 19% nel 2011.
La cessione dei crediti «non performing»
Sono i crediti più problematici, di difficile riscossione, il cui incasso è incerto. Comprendono le partire cosiddette in sofferenza, incagliate, o ristrutturate.
In Italia il volume complessivo delle sofferenze è di 140 miliardi di euro, che si traduce per il sistema bancario in maggior costo del credito, minore redditività e maggiori costi operativi. Circa 700 milioni l’importo delle sofferenze in Trentino.
Cassa Centrale Banca ha attivato un supporto nella gestione di questi crediti, che possono essere ceduti e ricollocati sul mercato attraverso Fondi internazionali.
Una apposita società, la Centrale Credit & Real estate Solutions, ha gestito nel 2013 un portafoglio di 150 milioni di euro «ceduto» da 22 banche, di cui 7 casse Rurali trentine.
Nel 2014 è in valutazione attualmente un portafoglio di 410 milioni di euro di 40 banche, di cui 6 Rurali.
Nasce l’immobiliare delle Casse Rurali
«In un mercato connotato da una marcata crisi – afferma il direttore di Cassa Centrale Banca Mario Sartori, – le banche hanno il dovere di difendere i valori degli immobili posti a garanzia dei propri crediti.»
La Cassa Rurale, dal canto suo, è tenuta ad operare una adeguata (s)valutazione del credito che si basi rigorosamente su valori di mercato. Il progetto immobiliare di sistema quindi deve garantire la difesa dei valori reali degli immobili e non un sostegno di valori fittizi.
Le società immobiliari delle Casse Rurali di nuova costituzione che aderiranno al progetto potranno costituire un significativo segnale al mercato finalizzato al sostegno dei valori reali dell’immobile, contro lo svilimento del valore dei cespiti emerso anche di recente nei casi di reiterate aste deserte.
L’attività delle società immobiliari dovranno essere in via esclusiva l’acquisto, la manutenzione e la rivendita di beni immobili. La società potrà completare, ristrutturare e locare gli immobili al solo fine di renderli più appetibili in un alogica di rapida cessione al mercato.
L’obiettivo del progetto immobiliare è di creare una struttura organizzativa in grado di supportare l’immobiliare delle Casse Rurali nelle diverse fasi di gestione: supporto tecnico-ingegneristico, manutenzione e completamento dell’immobile, assistenza legale e amministrativa-fiscale, assistenza assicurativa.
Per dare supporto alla fase di vendita sarà attivata anche una vetrina di annunci immobiliari delle Casse Rurali sul web, dove si darà visibilità alle offerte immobiliari con semplicità e immediatezza.
«Crediamo con questo progetto di dare una risposta propositiva al sistema – afferma il presidente di Cassa Centrale Banca Giorgio Fracalossi – con l’obiettivo di tutelare l’intero tessuto economico locale.»