Cassa Rurale di Trento premia i progetti di tre giovani «cervelli»

La Fondazione ha assegnato borse di studio per la ricerca sull’etica nelle istituzioni, l’azione umanitaria nei conflitti e la cura dei tumori nei bambini

>
Tre giovani «cervelli» trentini stanno per partire per l’estero: Regno Unito, Germania, Belgio.
Sono i ricercatori selezionati dal comitato scientifico della Fondazione Cassa Rurale di Trento (composto da Eleonora Stenico, Diego Andreatta e Diego Schelfi) che per un anno potranno beneficiare di un assegno di 12mila euro a sostegno di progetti di altissima qualità.
Le borse di studio sono pensate e indirizzate a neolaureati intenzionati a proseguire gli studi in prestigiosi Istituti universitari o di ricerca, in Trentino, in Italia o all'estero.
Fondamentale è possedere un progetto interessante e originale, già attivo o in partenza, accettato da Istituti di alto livello.
In partenza per l’università di Oxford Klaudijo Klaser, 26 anni, laurea magistrale in finanza, studierà la progettazione di istituzioni socio-economiche giuste dal punto di vista etico.
 
Mattia Leveghi, laurea in scienze internazionali e diplomatiche, frequenterà un master  europeo in azione umanitaria internazionale a Bochum e Varsavia.
La sua ricerca si incentrerà in particolare sul difficile rapporto tra Stati e organizzazioni umanitarie in situazioni di conflitto armato.
Ed Enrico Pozzo, laurea in medicina e chirurgia, ha scelto di non abbracciare subito la professione medica per dedicarsi alla ricerca scientifica, in particolare per cura dei tumori nei bambini.
Andrà a Leuven, in Belgio, presso lo Stem Cell Institute, con l’obiettivo dichiarato di tornare a Trento forte dell’esperienza internazionale.
«Centri come il Cibio dell’Università di Trento o la Protonterapia sono di assoluta eccellenza», ha affermato il ricercatore.
 
Tutti hanno sottolineato l’importanza del sostegno di enti come la Fondazione, sia dal punto di vista economico, sia per la motivazione a proseguire: «un riconoscimento come questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta.»
La presidente della Fondazione Rossana Gramegna ha ricordato che l’Italia è fanalino di coda per il numero di laureati in Europa.
«La Fondazione sostiene progetti di vita e di ricerca, solo se di qualità. Finché ci sono giovani così, è lecito essere ottimisti sul futuro.»
Alla consegna delle borse di studio hanno presenziato anche Andrea Robol, assessore comunale alla cultura, la consigliera di parità Eleonora Stenico (componente del comitato di selezione) e il presidente della Cassa Rurale di Trento Giorgio Fracalossi.
Con loro anche due premiati degli anni scorsi, Saverio Gabrielli (2012) e Eleonora Garzia (2015): il primo è ora un affermato violinista di rilievo internazionale, la seconda sta per terminare il progetto finanziato l’anno scorso dalla Fondazione.