Cooperfidi, le garanzie superano i 20 milioni

I soci sono 1.212 – Il 94% delle garanzie è appoggiato falle Casse Rurali – Il 70% delle operazioni sono del settore agricolo – Il 72% sono crediti a medio-lungo termine

La base sociale ha raggiunto a fine 2014 il numero di 1.212 soci. Il 94% delle garanzie prestate è appoggiata al sistema delle Casse Rurali. Le operazioni garantite si riferiscono per il 70% al settore agricolo. Utile di 1 milione di euro.
Prevalgono i crediti a medio-lungo termine (72% del totale), a conferma del fatto che le imprese associate continuano ad investire anche nell’attuale congiuntura economica.
Olivi: in futuro una centrale unica del sistema di garanzie, si dovrà arrivare alla fusione dei tre Confidi. Cescato: è possibile, ma non subito. Intanto siamo disponibili a contribuire al risanamento di Confidiimpresa.

Ammontano a più di 20 milioni di euro le garanzie prestate da Cooperfidi alle imprese associate sui finanziamenti concessi dal sistema bancario nel 2014.
L’importo dei finanziamenti assistiti dalle garanzie ammonta complessivamente a 42,7 milioni. Circa tre quarti delle garanzie (15,5 milioni) hanno riguardato aziende del settore agricolo: operatori e cooperative agricole. Le cooperative degli altri settori hanno beneficato delle rimanenti garanzie (4,6 milioni).
I dati dell’esercizio 2014 di Cooperfidi sono stati presentati all’assemblea dei soci, che si è svolta nel pomeriggio in sala don Guetti a Trento, dal presidente Renzo Cescato.
 
«Il 2014 è stato un altro anno difficile per l’economia italiana, – ha esordito Cescato proponendo una analisi dello scenario economico generale. – Il deterioramento del quadro economico nazionale si è ripercosso, necessariamente, su quello della provincia di Trento, dove si concentra l’attività di Cooperfidi.
«Si registra una situazione di sofferenza in particolare nel settore delle costruzioni e del relativo indotto e nel settore industriale, che colpisce in maniera più marcata le realtà non attrezzate all’internazionalizzazione ed all’innovazione.
«Per quanto riguarda più direttamente le cooperative, l’andamento della cooperazione trentina - tra luci e ombre - appare generalmente positivo anche in questo frangente.
«Le ragioni della tenuta delle cooperative – ha precisato Cescato, – non derivano da supposti privilegi, quanto piuttosto da alcuni punti di forza, quali l’indivisibilità delle riserve, le dimensioni almeno medie della maggior parte delle aziende, la capacità di fare rete, il coinvolgimento dei soci e dei lavoratori nella gestione.»
 
 In futuro la fusione tra confidi? 
Il tema è stato introdotto dall’intervento dell’assessore Alessandro Olivi, il quale ha parlato di «un momento di profonda trasformazione per i confidi».
La riforma nazionale di cui si sta discutendo potrebbe elevare l’asticella delle soglie dimensionali delle garanzie e dei patrimoni, imponendo quindi le fusioni tra consorzi più piccoli.
In Trentino pesa la situazione di Confidiimpresa, in forte e acuta crisi che ne mette a rischio l’operatività.
«La leva pubblica non è sufficiente – ha affermato Olivi – riconosco che Cooperfidi si è già reso disponibile per dare un contributo. Ma il percorso non può che essere quello di una centrale unica del sistema delle garanzie alle imprese.
«Ci vuole una compartecipazione di sistema e non di comparto”. In pratica, Olivi ha fatto un appello forte alle fusioni.»
«Intanto partecipiamo con una sottoscrizione di quote come socio sovventore in Confidiimpresa – ha risposto Cescato – e attendiamo l’evoluzione della normativa nazionale.
«Siamo disponibili a valutare questo percorso, ma ne discuteremo in un secondo tempo, eventualmente dopo una prima aggregazione tra gli altri due confidi.»
 
 La base sociale e le garanzie erogate 
La base sociale di Cooperfidi ha raggiunto a fine 2014 il numero di 1.212 soci (più 37). Gli operatori agricoli si confermano il settore quantitativamente più numeroso, con 837 soci, pari al 69% del totale.
Le cooperative raggiungono le 349 unità, di cui 63 agricole.
Completano la base sociale 6 società di capitali agricole, 3 consorzi di miglioramento fondiario, 8 società controllate o collegate a imprese cooperative, 7 associazioni agricole e i due soci sovventori Promocoop Trentina e Ccfs di Reggio Emilia.
La prestazione di garanzia collettiva dei fidi costituisce l’attività caratteristica e principale di un confidi.
Nel corso del 2014 sono pervenute 165 nuove domande di garanzie collettive fidi per 17,7 milioni di euro a fronte di finanziamenti richiesti per 35,4 milioni.
Di queste 145 sono state positivamente deliberate per un controvalore complessivo di 14,4 milioni a fronte di finanziamenti per 28,8 milioni.
Le garanzie effettivamente perfezionate su finanziamenti concessi dal sistema bancario nel corso dell’anno ammontano a 20,2 milioni a fronte di finanziamenti concessi a soci per 42,8 milioni.
Nonostante l’aumento delle garanzie emesse, anche il 2014 ha mostrato una leggera riduzione complessiva dello stock di garanzie collettive fidi, che passano da 108 milioni di fine 2013 a 107 milioni del 31 dicembre 2014.
Il 94% delle garanzie è appoggiata al sistema delle Casse Rurali (100,7 milioni).
Le operazioni garantite si riferiscono per il 70% al settore agricolo, mentre la cooperazione non agricola raggiunge il 30% degli impegni fideiussori.
Per quanto attiene la ripartizione delle garanzie per forma tecnica, si registra un’ampia prevalenza del credito a medio-lungo termine (72,47% del totale), a comprova del fatto che le imprese associate a Cooperfidi continuano ad investire anche nell’attuale congiuntura economica.
 
 Gestione di fondi pubblici e attività residuale 
È continuata anche nel 2014 la gestione ad opera di Cooperfidi, ai sensi di leggi provinciali e di apposite convenzioni, di alcuni strumenti agevolativi a favore dei soci e dei settori di riferimento.
Tra di essi: i contributi all’agricoltura (si tratta di un’attività in esaurimento); il Fondo di rotazione immobiliare e i contributi della legge provinciale 6/99 alla cooperazione.
Dal febbraio 2014 le istruttorie relative a questi ultimi sono gestite unitariamente dalle «Rete Trentina Incentivi», a cui hanno dato vita i consorzi di garanzia provinciali. La Rete, in particolare, cura le pratiche che riguardano il Fondo di rotazione provinciale.
Nel 2014 sono state esaminate 27 domande presentate da cooperative per un ammontare complessivo di finanziamenti richiesti pari a 22,7 milioni.
Avvalendosi delle possibilità operative concesse dall’iscrizione nell’elenco speciale del Testo unico bancario, Cooperfidi ha inoltre sviluppato a favore dei soci attività finanziarie contenute sotto l’aspetto economico, ma importanti per i riflessi sociali.
Tali attività, svolte in via residuale entro i limiti imposti dalla normativa di vigilanza, si possono sintetizzare in: concessione di finanziamenti diretti, garanzie «commerciali», gestione del Fondo Immobiliare, assunzione di partecipazioni, contribuzione al Fondo ad alimentazione mista pubblico-privato gestito da Promocoop Trentina Spa con uno stanziamento di ulteriori 2,9 milioni.
Ha affiancato Cescato nella presentazione del bilancio, il direttore di Cooperfidi Claudio Grassi.
«Al 31 dicembre 2014 – ha specificato Grassi – il patrimonio netto ammonta a € 79.941.177 che, confrontato col dato del 31 dicembre 2013 risulta incrementato del 2,65%.»
Il bilancio chiude con un utile di oltre 1 milione di euro (nel 2013 era stato di 432.546 euro), che - su proposta del Cda - l’assemblea ha destinato a riserva legale.