Ennesimo atto di vandalismo alla targa delle Foibe a Trento
Avviate indagini per individuare gli imbecilli che se la prendono con la memoria dei caduti – La condanna dei presidenti Ugo Rossi e Bruno Dorigatti
A seguito dell'ennesimo danneggiamento alla targa per le vittime delle foibe sono già in corso indagini coordinate tra la DIGOS e la Polizia locale, anche grazie alle immagini delle telecamere.
Esaurita la fase investigativa si provvederà a ripristinare la targa.
La condanna del presidente Rossi. Ogni atto di vandalismo è da condannare ma quando prende di mira simboli importanti del dolore collettivo lo è ancora di più. Il nuovo danneggiamento ai danni della targa che commemora le vittime delle foibe è un gesto dettato dall'ignoranza, che colpisce chi non può replicare e che la città respinge decisamente, così come respinge altre provocazioni gratuite e vigliacche. Siamo una terra che coltiva i valori del dialogo, della tolleranza e della riconciliazione e coltiviamo una memoria che ricucisce le lacerazioni della storia. Questi comportamenti non ci appartengono in alcun modo. |
La condanna del presidente Dorigatti. La semplice targa commemorativa di fronte al tribunale di Trento - omaggio alle vittime delle foibe - è dichiaratamente un «monito contro il ritorno della barbarie e per la pace e la convivenza dei popoli». Ma nemmeno un appello come questo, che ragionevolmente dovrebbe ottenere condivisione e rispetto di tutti, nessuno escluso, rimane invece esente dal vandalismo di chi dalla storia non ha imparato nulla. Sia chiaro: gesti come quello della notte scorsa non hanno nulla da condividere con il sentire dei trentini. Preoccupa però - e non va sottovalutato - l'effetto che la serie di questi atti produce sul clima generale, seminando odio e intolleranza. |
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