A distanza di pochi giorni nuovo sequestro di implumi di tordo

Il CABS denuncia «sparizioni silenziose» operate da infami bracconieri extraregionali

Il centro di recuopero di Tirolo.

Ad appena pochi giorni dal primo sequestro di nidiacei di tordo operato dai Carabinieri nei pressi di Silandro, è notizia di ieri di un nuovo intervento, questa volta portato a segno dalle Stazioni Forestali di Egna e Caldaro in collaborazione con i Carabinieri di Cortaccia ed i guardiacaccia e che ha consentito di ritrovare diciotto piccoli uccelli, tordi e verzellini.
Il loro destino, come si evince dalle stesse notizie di stampa, sarebbe stato quello di passare il resto delle loro vite in gabbia, nel caso dei tordi diventando richiami vivi per i cacciatori d'appostamento.
«Purtroppo quanto avviene ogni anno nei meleti dell'Alto Adige presenta i tratti di una razzia silenziosa.»
Ad affermarlo è il CABS, l'associazione protezionista presente con i suoi volontari tra i meleti oggetto dei furti, proprio per prevenire l'azione dei bracconieri.
 
«Se destinati a divenire uccelli da richiamo – ha spiegato il CABS –  poveri pulcini di tordo vengono sottoposti alla tremenda operazione del sessaggio. In pratica i bracconieri aprono con un paio di rudimentali lamette l'addome al fine di individuare il sesso del malcapitato volatile. Se maschio, ovvero se da adulto con il suo canto attirerà altri uccelli, verrà in qualche maniera ricucito, se femmina non servirà e per questo verrà eliminata.»
Secondo il CABS il fenomeno è sottostimato e le sanzioni previste dalla legge nazionale sono del tutto inadeguate: il fenomeno non a caso continua a riproporsi ogni maggio e giugno con pervicacia.
«I bracconieri – ha aggiunto il CABS – stanno diventando ovviamente sempre più attenti e spesso alla marcatura dei nidi target segue il prelievo solo nelle ore notturne o all’alba, in modo da limitare i rischi di essere sorpresi dalle forze dell’ordine. Come hanno dimostrato le indagini che hanno seguito i forestali trentini insieme con i colleghi romagnoli, alle spalle dei piccoli tordi si sviluppa un vero business di migliaia e migliaia di euro.»
Il CABS ci tiene a ringraziare i forestali altoatesini che si stanno spendendo con ore di appostamento, operazioni diurne e notturne, al fine di fermare quanti più «ladri di nidi» possibile.
 
Anche grazie a loro è possibile evidenziare come il fenomeno sia ancora molto diffuso.
In particolare a predare i nidi dei tordi sono soggetti provenienti dalle province lombarde, venete e toscane, dove maggiormente incide la richiesta di uccelli da richiamo.
La domanda sorge spontanea: visto che gli uccelli da richiamo vengono procurati anche in tale maniera, che il maltrattamento nei confronti di questi animali costretti in minuscole gabbiette per tutta la vita è palese, che la sensibilità nei confronti della natura è cambiata e che la caccia si può comunque fare benissimo anche senza torturare questi animali, come nel resto d’Europa, non sarà forse opportuno vietare una volta per tutte l’uso di richiami vivi?
Il CABS è un'associazione di volontari con sede a Bonn specializzata nell'antibracconaggio.
È attiva in Italia con numerosi nuclei, oltre che a Malta, Francia, Germania, Spagna, Cipro e Libano.