Palcoscenico Trentino 2010, la Vetrina del Teatro Co.F.As.

Teatro S. Marco di Trento, dal 14 febbraio al 21 marzo, ore 16

Comincerà domenica 14 febbraio, la rassegna teatrale che vede impegnate le filodrammatiche trentine, dedicata a Mario Roat, con «VIAGIO DE SOL ANDATA», di Dino Caresia, Filodrammatica S. Martino di Fornace.

Seguirà Domenica 21 febbraio con «TOP SEGRET, NESUN DEVE SAVER NIENT» dei Quattro Cantoni de La Logeta, Filodrammatica La Logeta di Gardolo.

Domenica 28 febbraio ci sarà «COLTO IN FLAGRANTE» di Derek Benfield con la Filodrammatica La Baraca di Martignano 77.

Domenica 7 marzo vedremo «LA STRANA COPPIA» di Neil Simon grazie alla Filodrammatica Amicizia di Romeno.

Domenica 14 marzo, ci riserva «QUEGLI OCCHI TUOI FELICI… LA GIOVINEZZA È UN ATTEGGIAMENTO DEL CUORE» di Sergio Bailo, Filodrammatica S. Vigilio di Stenico.

Infine, domenica 21 marzo «SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO», di Garinei e Giovannini, Filodrammatica di S. Martino di Fornace.

Tutte le rappresentazioni inizieranno alle ore 16.00, al Teatro S. Marco di Trento, via San Bernardino, 10.


Qui di seguito i commenti dell'Assessore provinciale alla Cultura Franco Panizza e dell'Assessore comunale alla Cultura Lucia Maestri.

l teatro è al tempo stesso specchio della contemporaneità crigno prezioso della nostra storia, che cerca di dare risalto universale agli accadimenti quotidiani. È il tentativo, insomma, spesso riuscito di partire da un avvenimento, da una rama o da un personaggio per raccontare i sogni e le speranze, i drammi e i risvolti comici ella società in cui viviamo. Quando, poi, il teatro usa il dialetto come veicolo di comunicazione, allora viene esaltato il suo aspetto più squisitamente identitario, dando origine a quella patina di ammiccante complicità che unisce e affratella attori e spettatori otto l'egida del medesimo linguaggio, dell'identico codice linguistico. Ecco perché ho sempre ritenuto di fondamentale importanza, in una realtà culturalmente variegata qual è il Trentino, l'apporto del teatro filodrammatico - e di conseguenza della rete di Filodrammatiche associate che sono raccolte nella Co.F.As. - nel creare quella cultura diffusa che permea ogni angolo della nostra provincia.
Tutti hanno ben presente, infatti, quanto significativa sia l'attività di socializzazione intergenerazionale che le filodrammatiche stimolano e fanno crescere nei centri grandi e piccoli. Io qui, però, nel presentare questa quattordicesima edizione di «Palcoscenico Trentino» promosso appunto dalla Co.F.As., vorrei sottolineare ed evidenziare l'attività di produzione di cultura diffusa che il teatro amatoriale ha sempre vissuto come suo principale obiettivo.

Giunge benemerito, quindi, questo confronto tra le migliori produzioni teatrali che calcheranno le scene di «Palcoscenico Trentino» e che quest'anno si sdoppierà nella rassegna «La Vetrina del teatro Co.F.As.», al quale partecipano sei compagnie iscritte, e nel concorso «Premio Mario Roat», che metterà a confronto altre sei filodrammatiche.

Benemerito perché consente lo scambio di esperienze tra filodrammatiche diverse e perché aiuta l'intero sistema del teatro amatoriale a migliorare le proprie qualità sia artistiche sia tecniche.

Teatro in lingua e teatro in vernacolo hanno così l'occasione di far emergere le proprie eccellenze e apre il cuore alla speranza poter leggere nel cartellone di quest'anno nomi di piccole comunità, di sobborghi e di paesi che parlano, si esprimono e si presentano anche attraverso gli attori delle loro filodrammatiche: Fornace, Gardolo, Martignano, Romeno, Stenico, Olle...
Sono comunità che dimostrano la loro vivacità attraverso le luci del palcoscenico e la bravura dei loro attori.

Il mio grazie e la conferma del sostegno della Provincia e del mio assessorato vanno ai responsabili della Co.F.As., che anche quest'anno ci stupiscono per dedizione, passione ed esperienza, ai registi, agli attori e ai tecnici delle filodrammatiche impegnate in «Palcoscenico Trentino»; e infine al pubblico, che auguro sempre numeroso, qualificato e plaudente, senza il quale a ben poco servirebbero il lavoro, la fatica e l'impegno volontaristico e gratuito di così tante e brave compagnie filodrammatiche.

FRANCO PANIZZA

Da oltre sessant'anni la Co.F.As. riunisce e aiuta a crescere le compagnie filodrammatiche trentine, rinnovandosi nel tempo senza mai perdere di vista quella passione per il teatro fatto da non professionisti che è la cifra della sua storia. L'importante spazio che si è ritagliata nel panorama culturale cittadino e non solo testimonia le capacità dei suoi attori, ma anche la vitalità di un'esperienza, quella di fare e di andare a teatro, che resiste alla magia del cinema e all'invasione televisiva. A fare la differenza è sicuramente il rapporto diretto con il pubblico, quel calore che fa più vera ogni battuta, ogni risata e ogni lacrima sul e davanti al palcoscenico. La Vetrina del teatro Co.F.As. porta al teatro S. Marco, nell'ambito della XIV edizione di Palcoscenico Trentino, sei appuntamenti con compagnie trentine che si cimentano con opere originali e interpretazioni di grandi autori, testimoniando ancora una volta vitalità e voglia di crescere. Scorrendo il programma troviamo racconti di emigranti, note di humour anglosassone accanto a quello più tipicamente trentino, storie senza tempo che offrono una piacevole alternativa ad una domenica pomeriggio di fine inverno; una scelta che guarda con attenzione alle famiglie, agli anziani, ma anche al pubblico dei giovanissimi. Viene voglia di accomodarsi in poltrona, ritrovando il teatro come momento per fermare lo scorrere frenetico della settimana, per ridere e per pensare insieme, in una dimensione collettiva che la nostra società tende a dimenticare ma che cerca sempre più di riscoprire. Grazie dunque agli organizzatori e ai protagonisti per questa rinnovata occasione di incontro, e buon divertimento a tutti!

LUCIA MAESTRI