Apollo minaccia il Mediterraneo: la Sicilia allo stremo

Il medicane Apollo sta mettendo sotto forte stress idrogeologico la Sicilia, con nubifragi e forti temporali

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Il medicane Apollo sta mettendo sotto forte stress idrogeologico la Sicilia, con nubifragi e forti temporali. Nelle ultime 24 ore il territorio più interessato dai fenomeni è stato il siracusano, dove sono caduti tra i 150 e i 180 mm di pioggia e si sono registrate frane e allagamenti.

 Medicane  
In meteorologia, il ciclone tropicale mediterraneo è un sistema di bassa pressione caratterizzato da un nucleo caldo, convezione temporalesca attorno ad un centro di venti ben definito, piogge torrenziali, forti venti, che tipicamente compare nell'area del bacino del Mediterraneo.

  La Sicilia nell’occhio del ciclone 
Duramente colpita dalle inondazioni dei giorni scorsi a Catania, la Sicilia sta affrontando un altro duro assalto di Madre Natura. Il medicane Apollo porterà ancora forti precipitazioni nelle prossime ore, venti, raffiche e anche violente mareggiate, fino alle sponde della Grecia e della Libia.
Sulla costa orientale siciliana sono previsti 150 mm di pioggia e raffiche di vento superiori a 100 km/h. La situazione è purtroppo destinata a peggiorare, con l'occhio della depressione che farà un ulteriore passo verso nord, incrementando la fase di maltempo sui settori orientali dell'isola, spiegano i meteorologi di meteo & radar.
Il tempo migliorerà solo a partire da domenica 31 ottobre, quando la perturbazione, a differenza delle proiezioni dei giorni scorsi, si allontanerà verso sud est in mare aperto.
 
  Medicane: potenza distruttiva simile a un uragano 
Anche se un medicane appare come un sistema ciclonico, non si tratta di un vero e proprio ciclone quanto piuttosto di una depressione subtropicale. Tuttavia, le caratteristiche sono molto simili: nuvolosità persistente, presenza di un occhio, il cosiddetto nucleo caldo di bassa pressione ove è presente una forte instabilità.
Questo tipo di fenomeni si verifica nel Mediterraneo durante il periodo autunnale, ma non necessariamente ogni anno. Il fenomeno ha dunque in sé qualcosa di speciale: presenta caratteristiche subtropicali, il che significa che assomiglia molto a un ciclone tropicale, pur trovandosi nel Mediterraneo. Da qui il nome di «medicane», ovvero mediterranean hurricane.
La Sicilia purtroppo è stata nell’occhio del ciclone anche lo scorso anno, a metà settembre infatti il medicane Udine (Ianos per la Grecia) metteva a dura prova le coste siciliane e calabre.
 
  Riscaldamento globale e fenomeni meteo estremi 
L’innalzamento della temperatura terrestre gioca un ruolo fondamentale nella genesi di fenomeni meteo sempre più estremi, come l’intensa e violenta tempesta che sta colpendo in questi giorni il Mediterraneo.
Il riscaldamento globale non fa altro che aumentare e intensificare l’evoluzione di tali fenomeni. La temperatura del Mediterraneo è di fatto aumentata, l’atmosfera ha trattenuto quindi sempre più vapore acqueo che ha scaricato poi in forma di piogge intense. Inoltre, il marcato gap termico delle masse d’aria ha incrementato la forza dei venti che ha generato in questo caso l’occhio del ciclone. Più le masse d’aria sono calde e maggiore sarà l’intensità energetica che verrà a generarsi.
La Sicilia e la Calabria stanno pagando ormai da alcuni giorni un prezzo molto alto del cambiamento climatico. Anche di questo si dovrà parlare alla Cop 26 di Glasgow dal 31 ottobre al 12 di novembre.
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