Contro il DdL sulla Valdastico, 1.300 ordini del giorno
In questa maniera si blocca l’organo legislativo della nostra Autonomia. Non c’è che una soluzione: fare un referendum consultivo
Questa mattina, nel corso della discussione generale sul disegno di legge Gottardi che mira a modificare il Pup per introdurre il corridoio est il capogruppo Pd, Alessio Manica, e quello di Campobase, Francesco Valduga, hanno depositato, con l’intento di bloccare il DdL, 1.300 ordini del giorno che si aggiungono ai 51 di Filippo Degasperi.
Non siamo certi se la problematica della Valdastico possa essere definita di destra o di sinistra, ma certamente la politica è parte essenziale di quello che la legge in discussione vuole portare a compimento.
Ma pare proprio che sia così: è un modo per mettere in difficoltà la maggioranza, non importa se sia giusto o sbagliato. Vizietto che si riscontra peraltro in tutta Italia.
La questione riguarda quell’arteria importante quanto delicata che si chiama Valsugana. Il raccordo tra il Veneto e il Nord europeo.
Quando verranno completati gli ultimi tratti a doppie corsie, sarà considerata a tutti gli effetti una autostrada gratuita. E in parte lo è già adesso.
Con l’autostrada Pedemontana aperta da poco, non c’è più la strozzatura tra Bassano e le zone industriali venete.
Ma la Valsugana non può assolutamente divenire una via di transito degli autotreni. Ci basta l'Autobrennero.
Nelle more c’è l’idea di fare divieto al traffico pesante, ma con i divieti si devono fornire anche soluzioni adeguate.
La Valdastico era una soluzione proprio a questo problema, ma compiuta a metà non serve a nulla.
Va costruito il tratto da Piovene Rocchette all’Autobrennero? Beh, è questa la ragione del contendere in questo DDL.
L’idea di Fugatti, per cui avrebbe dovuto sfociare a sud di Rovereto, non va bene. Fa risparmiare troppo pochi chilometri rispetto al passaggio da Verona.
Non c’è che una soluzione: farla sfociare sopra il Depuratore di Calliano. Perché se dal punto di vista ambientale un depuratore ci sta, può starci anche un viadotto che lo supera.
Ovviamente dal punto in cui la autostrada della Valdastico si allaccia all’Autobrennero, le corsie di quest’ultima dovranno arrivare a tre. Almeno fino a Mezzocorona.
La problematica è dunque davvero complessa e non può essere risolta con una votazione in Consiglio provinciale.
La nostra idea non è né a favore né contro la Valdastico. È invece a favore di un referendum consultivo. Che siano i trentini a decidere per il sì o per il no.
Tutti i trentini, perché la decisione (qualsiasi decisione) si riverserà nel bene o nel male su tutto il territorio provinciale.
GdM