Cantina Mori Colli Zugna: frode in commercio, 88 gli indagati

Assieme ai vertici tecnici e amministrativi della azienda la Procura accusa anche 80 soci della cooperativa

La Procura della Repubblica di Rovereto ha concluso le indagini sulla Cantina Sociale di Mori Colli Zugna in merito alle ipotesi di frode in commercio.
Non conosciamo ancora i dettagli, ma secondo quanto ci è dato sapere, gli indagati sono 88, tra soci della cooperativa, i vertici della cantina e gli esterni. La cifra è impressionante se si pensa che i soci sono poco più di 600.
Secondo il NAS, quei soci avrebbero conferito «in maniera sistematica e imponente» uva diversa da quella dichiarata, evidentemente in accordo con i vertici aziendali predisposti al controllo.
 
Insomma, ufficialmente venivano rispettati solo i disciplinari che stabiliscono la resa per ettaro, mentre in realtà i produttori consegnavano uve DOP che DOP non erano affatto.
Il tutto sarebbe emerso dal controllo incrociato della contabilità ufficiale con quella «nera» tenuta a casa da una impiegata compiacente, emersa nel corso delle perquisizioni effettuate allo scoppio dello scandalo.
Una prova difficile da confutare e che potrebbe costare a Presidente e Vicepresidente, a Direttore e Vicedirettore, nonché alla impiegata coinvolta, un’accusa ben più grave della frode in commercio.
 
Inoltre, tra gli indagati ci sarebbero anche dei produttori veronesi che si sarebbero prestati a consegnare vino destinato a passare per «trentino».
Lo scandalo, relativo alle produzioni 2016 e 2017, sarebbe scoppiato perché tra i Vertici della cooperativa e i produttori infedeli era sorto un contenzioso proprio sulle situazioni contabili. Insomma, traditi dall'avidità.
Non appena noti i dettagli dell'inchiesta conclusa, provvederemo a darne notizia più puntuale.
 
Va precisato che la Cooperazione trentina ha sempre svolto i controlli del caso, mentre i soci infedeli e i vertici aziendali si sarebbero adoperati per far sì che sembrasse tutto a posto.
Comunque la si voglia vedere, tuttavia, si tratta di una macchia indelebile per l'intero comparto della viti-vinicoltura trentina.