Bollicine e vini rossi i preferiti – Di Giuseppe Casagrande
Tra le singole denominazioni ai primi posti troviamo Franciacorta, Valpolicella e Prosecco. Seguono il Trentodoc, il Barolo, il Lugana e il Brunello di Montalcino

Sandro Boscaini, patron della Masi (Valpolicella) e della Canevel Spumanti Valdobbiadene.
Vinitaly, la fiera più importante del vino a livello nazionale e internazionale, nonostante le preoccupazioni legate alla guerra in Ucraina e all'export verso il mercato russo (che da solo vale un miliardo di euro), lancia un messaggio di fiducia nel prossimo futuro per la ripartenza del pianeta vino.
Una ripartenza i cui segnali erano apparsi promettenti nel 2021 e che il settore intende consolidare in un 2022 pieno di incognite, ma che, nelle sue prime battute, aveva promesso bene.
Tanto da fare prevedere un balzo del fatturato del 54% sul 2021, da parte di «Signorvino», la catena delle enoteche del gruppo Veronesi, che ha chiuso il 2021 con 37 milioni di euro di fatturato consuntivo e che ai 25 locali aperti in tutta Italia, aggiungerà altri dieci locali nel 2022.
Signorvino, la catena delle enoteche del gruppo Veronesi.
Il gruppo, una vera e propria «Grande Cantina Italia» con più di un milione di bottiglie vendute rappresenta un importante osservatorio di quello che bevono gli italiani. A livello di tipologie, i rossi continuano a primeggiare e rappresentano il 48,5% del giro d’affari davanti alle bollicine con il 27,8% e ai vini bianchi con il 17,5%.
Tra le singole denominazioni, invece, primeggia la Franciacorta, davanti all’Amarone della Valpolicella, e all’accoppiata tra Prosecco Doc e Docg. Seguono il Valpolicella Ripasso, il Trentodoc, il Barolo, il Lugana, il Brunello di Montalcino, Bolgheri ed il Primitivo di Manduria.
Nella «Top 10» ai vertici delle preferenze si piazzano anche altre denominazioni di primo piano come Valpolicella, Chianti, Etna, Barbaresco e Rosso di Montalcino.
Le leggendarie etichette Biondi Santi che hanno fatto la storia del Brunello di Montalcino.
L'aumento maggiore nelle vendite spetta al Trentodoc, seguito dal Prosecco
Nello specifico tra le bollicine emerge il primato del Prosecco Doc Extra Dry davanti al Franciacorta Extra Brut, al Prosecco di Valdobbiadene Superiore Brut, al Franciacorta Brut e all’Alta Langa Pas Dosé, mentre tra i rossi primeggia il Valpolicella Superiore Ripasso davanti all’Amarone della Valpolicella Classico, al Primitivo di Manduria, al Brunello di Montalcino e all’Amarone della Valpolicella.
Analizzando ancora le denominazioni, emerge che ad aver registrato l’aumento maggiore nelle vendite sono state il Primitivo di Manduria (+15%), il Franciacorta (+28%), il Prosecco (+36%) e il Trento Doc (+42%), anche se quella che è cresciuta di più in assoluto è l’Etna con un trend del +82%.
Interessante il dato sul prezzo medio registrato nel 2021: la fascia più gettonata è stata quelle tra i 4,9 e i 19,90 euro a bottiglia, con il 39,6%.
In alto i calici, prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]